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Meeting di Rimini: lite Salvini-Letta sulla Russia. Draghi: “L’Italia continuerà a sostenere Kiev”

Matteo Salvini, Giorgia Meloni ed Enrico Letta al meeting di Comunione e Liberazione, a Rimini (Foto ANSA)

RIMINI – L’invasione dell’Ucraina da parte della Russia è il tema caldo del meeting di Rimini, tradizionale appuntamento estivo di Comunione e Liberazione. Matteo Salvini afferma: “Sull’Ucraina la Lega farà quello che gli altri Paesi democratici ed occidentali fanno. Comunque vadano le elezioni la collocazione internazionale dell’Italia non si cambia. Sulle sanzioni alla Russia bisogna guardare i numeri: l’avanzo commerciale della Russia è 70 miliardi di dollari, per la prima volta nella storia il sanzionato ci guadagna. Chiedo di valutare l’utilità dello strumento: se funziona andiamo avanti ma se funziona al contrario rischiamo di andare avanti dieci anni: uno strumento che doveva dissuadere Putin nell’attacco finisce con il favorirne l’economia. Non vorrei che le sanzioni alimentino la guerra. Spero che a Bruxelles stiano facendo una riflessione”.

Ma Enrico Letta prende la parola e non si dichara d’accordo con Salvini: “La cosa peggiore che si possa fare è dare segnali di cedimento a Putin: su questo l’Italia deve essere molto netta, mantenere le sue alleanze, e non cambiare linea. Farlo vorrebbe dire darla vinta a Putin che sta ricattando l’Italia e la Ue. Al ricatto non si risponde con il cedimento. L’Italia deve immediatamente intervenire con un tetto sul costo dell’energia legato a un periodo di prezzi amministrati. Lo possiamo fare subito. Passare a un sistema di prezzi amministrati per i prossimi 12 mesi”.

Ma il presidente del Consiglio, Mario Draghi, intervenendo alla conferenza per la Crimea in corso in Ucraina, chiarisce una volta per tutte: “La Russia deve porre fine alla sua occupazione illegale, ai suoi attacchi brutali contro i civili disarmati. L’Italia continuerà a sostenere l’Ucraina. Siamo con voi nella vostra lotta per resistere all’invasione russa, per ripristinare l’integrità territoriale dell’Ucraina, per proteggere la vostra democrazia e la vostra indipendenza”.


Sandro Bennucci

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