Prezzo gas: agroalimentare e CNA chiedono intervento governo per fissare price cap
ROMA – “Col gas a 315 euro a MWh la filiera agroalimentare, che sta continuando ad operare nell’interesse del Paese sotto una pressione estrema e con perdite sempre maggiori, rischia seriamente di fermarsi“. Questo l’allarme lanciato da Luigi Scordamaglia, Consigliere Delegato di Filiera Italia.
“Tutti i comparti sono importanti – sottolinea – ma se a fermarsi fosse la nostra filiera, che nel complesso vale 570 miliardi di euro di fatturato (25% del PIL nazionale) e impiega 4 milioni di dipendenti, la situazione diventerebbe davvero critica”. “I partiti impegnati nella campagna elettorale prendano atto della gravità e straordinarietà della situazione, e diano trasversalmente pieno mandato al Governo ancora in carica per fornire energia e gas ad un prezzo calmierato alle filiere essenziali – a cominciare da quella agroalimentare – e per negoziare con il sostegno di tutti a Bruxelles un price cap europeo subito”, sollecita Scordamaglia.
All’appello si unisce anche CNA che chiede al governo la fissazione di un tetto al prezzo del gas. “Una priorità del Paese su cui chiediamo l’impegno congiunto di tutte le forze politiche, al di là degli esiti del voto del prossimo 25 settembre, afferma il Presidente Nazionale di CNA, Dario Costantini, auspicando che la decisione sia presa a livello europeo, ma in mancanza di coesione anche su base nazionale.