Gkn: operai inviano lettere diffida a Borgomeo. Nardella critica Mise


FIRENZE – “Stiamo preparando delle azioni legali e delle lettere di messa in mora e c’è un clima di grande
compattezza tra noi lavoratori. Siamo 300 famiglie, prese in ostaggio da un proprietario, Francesco Borgomeo, per richiedere fondi pubblici. Lui chiede la cassa integrazione che ad oggi, pare, che l’Inps non gli abbia concesso: non è stata concessa perché non ci sono ragioni imprenditoriali per farlo. Se un
imprenditore ha frizioni col ministero dello Sviluppo economico, con gli enti locali, con l’Inps, con i lavoratori e le organizzazioni sindacali qualche domanda dovrebbe iniziare a porsela”.
Lo ha detto Matteo Moretti del collettivo di fabbrica ex Gkn e della Rsu, parlando della situazione dell’azienda e della protesta in corso da parte dei lavoratori, che da ieri si trovano in Palazzo Vecchio a Firenze e minacciano di rimanerci ad oltranza.
“Un imprenditore che chiede un aiuto dello Stato non butta fango e discrimina lavoratori come sta facendo – ha aggiunto -. Dichiarando che lo stabilimento è inagibile, cosa che non è vera, che un movimento politico ha sede nella fabbrica, che ci sono azioni squadriste all’interno del sito e che non gli è
concesso l’ingresso, sicuramente non avvicina altri soggetti. Forse è il momento che qualcuno indaghi sulla figura di Borgomeo, su qual è il suo scopo. Se uniamo i punti viene fuori la vecchia proprietà, Melrose: vediamo un legame di ferro tra la nuova proprieta’ e la vecchia per lo svuotamento dello
stabilimento e l’alleggerimento degli stipendi sul pubblico attraverso la cassa integrazione”.
NARDELLA – “La cosa che ci serve ora è un vero piano industriale, che finora non si è visto, e anche una presa di responsabilità concreta da parte del ministero dello Sviluppo economico, perché in questi mesi anche il Ministero, mi dispiace dirlo, ma è stato alla fine troppo incerto, troppo latitante”.
Lo ha detto il sindaco di Firenze, Dario Nardella, a margine dell’evento ‘Firenze domani’, organizzato da Confindustria Firenze e da Fondazione CR Firenze. “Ovviamente – ha aggiunto – noi faremo la nostra parte come territorio perché si vada incontro alle esigenze dei lavoratori, perché quel sito deve assolutamente ripartire con un nuovo progetto produttivo”. Con le sue parole il sindaco, forse inconsapevolmente, rivolge una severa critica al governo Draghi, visto che quello di centrodestra è in carica da meno di un mese.