Prima alla Scala: il Boris Godunov. Ovazione per Mattarella, con la Von der Leyen. Meloni: “Mai stata, sono curiosa”
MILANO – Pubblico in piedi, alla prima della Scala, per tributare un’ovazione al Capo dello Stato, Sergio Mattarella, al suo ingresso nel palco d’onore con accanto la presidente della Commissione Europea, Ursula Von der Leyen per l’opera russa Boris Godunov. L’applauso si è prolungato per alcuni minuti. Applausi anche per Giorgia Meloni, al debutto nella grande serata milanese che precede l’8 dicembre, festa di Sant’Ambrogio.
“Sono incuriosita. È la mia prima volta, sicuramente una prima bella esperienza nuova”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni arrivando al Teatro. Ha quindi fatto il suo ingresso la presidente dell’Ue Ursula von der Leyen, accolta dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana e dal sindaco di Milano Giuseppe Sala: “Sul palco Reale – ha chiosato Sala – ci sono due delle sette donne più potenti del mondo. Non credo si parlerà di politica, almeno lo spero”.
Chiaro il riferimento alla classifica di Forbes che ha citato Ursula von der Leyen e Giorgia Meloni come due delle sette donne più potenti del mondo. “Una grande serata e una bellissima giornata per Milano”: le parole del presidente del Senato Ignazio La Russa.
In mattina, invece, un prologo con contestazione: alcune persone, probabilmente per un atto dimostrativo di matrice ambientalista, hanno lanciato vernice contro l ‘ingresso del Teatro alla Scala dove questa sera si inaugura la stagione operistica. A compiere l’atto cinque persone, poi bloccate dagli agenti della sicurezza. Si tratterebbe di 5 attivisti del gruppo “Ultima generazione”.
LA PROTESTA UCRAINA
Una ventina di persone della comunità ucraina milanese sta protestando in piazza dellaScalaa Milano contro l’opera russa di Musorgskij, Boris Godunov, dopo le polemiche scaturite dalla richiesta del console ucraino a Milano di cancellare lo spettacolo di questa sera. Gliucrainisi sono radunati davanti a Palazzo Marino, sede del Comune, con bandiere, tra cui una con il volto di Putin al centro di una svastica, e diversi cartelli. Alcuni recitano frasi come ‘no ai musicisti russi che appoggiano la guerra’, oppure ‘un minuto di silenzio in memoria del direttore della filarmonica di Kherson Yuriy Kerpatenko ucciso dall’esercito russo’.
I manifestanti chiedono alla Scala di non “favorire la propaganda di Putin” con un messaggio anche per il basso russo Ildar Abdrazakov, “un solista del regime”. “Questa manifestazione non è contro la cultura – spiega un organizzatore – ma contro la propaganda. Siamo contrari a questa apertura della Scala che ha scelto un’opera russa che sarà strumentalizzata”.
SALA – Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, a proposito della protesta ucraina, ha affermato: “Penso che sia giusto, questi momenti sono anche quelli in cui chi ha bisogno di farsi sentire lo deve fare. Rispetto agli ucraini, credo che Milano sia stata molto generosa e attenta e non reputo giusta la loro richiesta di cancellare l’opera. I sindacati e chi protesta per il caro vita ha la mia solidarieta’. Quello che si può fare lo faremo”.