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Firenze, morte tassista: pena inasprita in appello per i due giovani che lo aggredirono

FIRENZE- La Corte d’appello di Firenze ha confermato oggi, 1 febbraio 2023, la condanna ed ha aumentato la pena ai due giovani, all’epoca dei fatti 23enni, che la notte del 12 luglio 2017 a Firenze colpirono con pugni alla testa il tassista Gino Ghirelli, 69 anni, al culmine di una diverbio per il pagamento di una corsa. Quei colpi provocarono lesioni all’uomo che morì dopo due anni vissuti in stato di coma. Quattro anni e otto mesi di reclusione per omicidio preterintenzionale

In primo grado i due giovani, difesi dall’avvocato Vittorio Sgromo, erano stati condannati, ad aprile scorso, a 3 anni e 1 mese. Il giudice Federico Zampaoli aveva riconosciuto l’aggravante della provocazione, che oggi è stata esclusa dalla Corte d’appello.

“Non è ancora finita ma siamo soddisfatte della sentenza” è il commento della vedova del tassista che insieme alla figlia e alla cognata si sono costituite parte civile con l’avvocato Roberto Paciucci, e che hanno seguito anche oggi l’udienza al Palazzo di giustizia di Firenze. Prima che si verificasse il decesso del tassista i due giovani erano stati assolti in primo grado dall’accusa di lesioni gravissime, ritenendo che avessero agito per legittima difesa. Le indagini successive con il reato di omicidio preterintenzionale si conclusero nell’aprile 2022 con la prima condanna a tre anni

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