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Diego Ceretta nuovo Direttore Principale dell’Orchestra della Toscana (ORT)

05 Ceretta E ORT ©Fondazione ORT Marco Borrelli
Diego Ceretta e l’ORT (©Fondazione-ORT—Marco-Borrelli)

FIRENZE – Diego Ceretta è il nuovo Direttore Principale dell’Orchestra della Toscana (ORT). Come ha già fatto una dozzina d’anni fa con Daniele Rustioni, ora contesissimo nei grandi teatri esteri, l’ORT punta su un giovanissimo talento, dopo averlo “testato” sul campo la settimana scorsa insieme all’astro nascente del violino Gibboni con riscontro di pubblico molto positivo (ma già era piaciuto nei concerti estivi nelle ville Medicee nel 2022). Milanese, 26 anni, Diego Ceretta è tra i giovani direttori italiani più promettenti della sua generazione, con carriera in forte ascesa: nel 2023 conquisterà il primato di essere tra i pochissimi a dirigere nello stesso anno in tre dei più importanti festival che hanno storicamente lanciato le carriere dei giovani direttori: il Festival della Valle d’Itria di Martina Franca, il Rossini Opera Festival di Pesaro e il Wexford Festival Opera (Irlanda), di cui dirigerà l’apertura con una nuova produzione della rara Zoraida di Granata di Donizetti. È stato scelto dal direttore artistico Daniele Spini su mandato del Consiglio di Amministrazione della Fondazione che si è riunito lo scorso 28 febbraio.

Per l’ORT questa nomina rappresenta un nuovo importante passo verso una sua profonda trasformazione, la più importante dalla creazione ad oggi. Il ruolo di direttore principale era vacante dal giugno 2020 da quando cioè Daniele Rustioni concluse il suo mandato, dopo essere stato ben nove anni all’interno di questa fondazione. Rustioni sarebbe poi ritornato qualche mese dopo con il ruolo questa volta di direttore artistico. Da allora la nomina di un direttore principale era sempre rimasta in sospeso. “Sono davvero felice che Diego Ceretta abbia accettato l’incarico di Direttore Principale dell’ORT – è il commento di Daniele Spini – Quando si riconosce un talento del genere non bisogna lasciarselo scappare! Daniele Rustioni e io abbiamo pensato a lui praticamente nello stesso istante: le sue prove nei mesi scorsi hanno confermato l’opinione che ci eravamo formata; i concerti degli ultimi giorni hanno chiarito definitivamente che era la persona giusta per dare ulteriore impulso al cambiamento in atto nella nostra orchestra, un rinnovamento che ha nelle sue intenzioni quella di creare una struttura più moderna, originale, e inserita nel contesto regionale con ancora maggiore determinazione”. L’ORT del resto ha sempre cercato di essere un modello originale, e lo è stato per la qualità delle proposte, l’attenzione al rapporto con il pubblico (davvero “coccolato” dall’Orchestra), la cura del territorio regionale. Inoltre ha da sempre avuto l’obbiettivo di sviluppare il “talento giovane” (quando Andrea Tacchi la co-fondò, nel 1980, aveva solo 27 anni), ed è immediato pensare in questo senso a Lü Jia, Daniel Harding fino allo stesso Daniele Rustioni. Nella stesso tempo Daniele Spini ha deciso di nominare Daniele Rustioni a direttore emerito, giusto riconoscimento per il ruolo avuto negli anni nello sviluppo di questa istituzione.

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