Turchia: Erdogan al ballottaggio con lo sfidante Kilicdaroglu. Sarà lotta all’ultimo voto
ANKARA (TURCHIA) – Con oltre il 99% delle schede scrutinate, Erdogan ha conquistato il 49,42% dei consensi e 26.8 milioni di voti: ma non è bastato oper ridiventare subito presidente perchè occorreva il 50% più un voto. Lo sfidante Kilicdaroglu è al 44,95% con 24.4 milioni di voti. Dopo 9 anni il ‘sultano’ Erdogan, leader del Partito per la giustizia e lo sviluppo (Akp), dovrà quindi attendere il secondo turno, domenica 28 maggio, per cercare di mantenere il ruolo ricoperto dal 2014, frutto di un’ascesa al potere lunga 20 anni, da quando divenne primo ministro. L’affluenza ha toccato l’88,29%, mentre per le elezioni parlamentari, che si sono svolte in contemporanea, ha votato l’85% degli aventi diritto.
L’Alleanza popolare, la coalizione che sostiene Erdogan, si è comunque assicurata la maggioranza dei seggi in parlamento.Il presidente uscente ha ribadito di essere in “netto vantaggio” sullo sfidante ma ha ribadito che rispetterà l’esito del ballottaggio in programma il prossimo 28 maggio.
Erdogan ha ottenuto oltre il 56 per cento delle preferenze degli elettori che hanno votato fuori dalla Turchia, principalmente in Germania, Francia, Medio Oriente e Nord Africa. Kilicdaroglu ha raccolto consensi in parte dell’Europa, tra cui in Italia (oltre il 77 per cento), in Russia, in Nord America e in Brasile, collezionando un 41 per cento. Si annuncia quindi una battaglia all’ultimo voto in vista del ballottaggio del 28 maggio quando Erdogan e Kilicdaroglu si daranno nuovamente battaglia. Entrambi hanno dichiarato di accettare il secondo turno ed entrambi, nella notte hanno sostenuto che la volontà del popolo deve essere rispettata.
Erdogan paga un calo della popolarità, già emerso nelle amministrative del 2019, quando Akp aveva perso il governo delle due città più importanti del Paese, Ankara e Istanbul appunto. Il terremoto del 6 febbraio scorso ha peggiorato la sua immagine. Nel tentativo di recuperare terreno, il presidente turco ha giocato la carta di alzare del 45% lo stipendio dei dipendenti statali a soli 5 giorni dal voto. Fiducioso per il secondo turno anche lo sfidante.
“Vinceremo assolutamente al ballottaggio, e porteremo la democrazia”, ha detto Kilicdaroglu. Il ‘Ghandi turco’, con il suo temperamento mite, è riuscito a convincere le forze politiche di opposizione ad unirsi in una variegata coalizione di centrosinistra da lui capeggiata, compreso il partito filo curdo Hdp. Il terzo candidato, il nazionalista di destra Sinan Ogan, che potrebbe rappresentare l’ago della bilancia in occasione del ballottaggio ha ottenuto il 5,2% dei voti.