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Alluvione in Emilia Romagna: nella notte nuovi allagamenti a Ravenna. 9 vittime. E’ stata una “bomba atomica” piena d’acqua

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Protezione civile al lavoro

BOLOGNA – Nuovi allagamenti, nella notte appena trascorsa, fra il 17 e il 18 maggio 2023, sulla Romagna e in particolare nella zona di Ravenna. La frattura fra Reda e Fossolo ha sovraccaricato il Canale emiliano-romagnolo e tutta la rete secondaria dei canali consortili, con l’acqua che ha invaso parti significative delle campagne: allagamenti a Russi, Godo, San Pancrazio e Villanova di Ravenna. Le vittime sono salite a nove. Migliaia di persone sono state evacuate.

Ma perchè è successo? Posso rispondere con una mia convizione: non è stata una bomba d’acqua, ma una vera e propria “atomica”, ossia un evento eccezionale capace di sganciare in poche ore la quantità di pioggia, oltre 220 millimetri, che, in genere, su rovescia sull’Emila Romagna in quattro-cinque mesi. Può darsi che il cambiamento climatico abbia inciso, soprattutto sulla violenza della precipitazione, ma teniamo conto che l’Arno, in Toscana, provoca alluvioni dal 1170, più o meno con la stessa violenza registrata ora in Romagna.

Ma procediamo con le notizie: durante la notte il Comune di Ravenna è intervenuto, con il supporto della Polizia locale, informando i cittadini di Villanova, invitandoli ad andare ai piani alti, offrendo a chi fosse impossibilitato il primo piano della sede del centro civico o la sistemazione al Cinemacity.

Evacuazioni in corso ancora anche a Castel Bolognese, sempre nella provincia di Ravenna, dove si è registrato un problema di assenza di acqua potabile. Il Comune ha distribuito l’acqua dove ha potuto e al palazzetto dello sport è arrivata un’autobotte.

La catastrofe
Una quantità di pioggia mai vista, come detto, in poche ore ha fatto salire il livello dei fiumi fino a farli esondare. Praticamente tutti i corsi d’acqua che si trovano fra Rimini e Bologna, ventuno in tutto, hanno rotto gli argini o sono esondati allagando vaste zone della Romagna. È finita sott’acqua Faenza, una parte di Cesena e di Forlì e molti altri grandi centri abitati. In alcune zone, in pochi minuti l’acqua è salita, raggiungendo anche i primi piani delle case. Sono morte nove persone che non sono riuscite a mettersi in salvo e sono rimaste intrappolate nei piani bassi delle case o nelle automobili. La furia delle esondazioni è stata impetuosa: una delle vittime, una donna di Ronta di Cesena, è stata ritrovata in mattinata sulla spiaggia di Cesenatico. Il Savio ha trascinato il cadavere per venti chilometri in poche ore.


Bennucci

Sandro Bennucci

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