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Livorno Music Festival: al via con 21 concerti e 27 corsi d’alto perfezionamento

FIRENZE – Dal 17 agosto al 7 settembre 2023 a Livorno la tredicesima edizione del Livorno Music Festival realizza 21 concerti con 124 artisti in sette dei luoghi culturalmente più significativi del patrimonio storico e artistico della città e 27 corsi di alto perfezionamento strumentale e interpretazione musicale, favorendo la promozione di scambi culturali internazionali e la formazione di giovani musicisti di ogni età e nazionalità: 27 masterclass, 33 insegnanti, 23 giorni di lezioni; in parallelo, ogni giorno (tranne i lunedì) una serie di 21 concerti, ciascuno pensato specificamente per la rassegna e che si può ascoltare quindi soltanto a Livorno e non in altri festival nazionali. Protagonisti i docenti insieme ai loro studenti: 73 giovani talenti (selezionati su 315 partecipanti effettivi ai corsi) fra strumentisti e cantanti, impegnati come solisti, in gruppi da camera, in orchestra, spalleggiati dai pianisti che collaborano ai corsi. Illustri i nomi dei docenti: solisti di vasta carriera internazionale, prime parti di grandi orchestre europee, didatti provenienti dalle maggiori accademie del continente, con programmi che vanno dal barocco al contemporaneo. Immancabile, nell’anno del centenario, il focus tematico su Italo Calvino; particolare attenzione, come sempre, è data al repertorio da camera, cardine della condivisione musicale che sta a cuore al Festival, oltre che al melodramma, alla musica per il grande schermo, a quella popolare e al tango argentino. 

Appuntamento d’apertura del Livorno Music Festival, giovedì 17, è un programma commissionato per l’occasione a Ilio Barontini, pianista livornese, mezzo secolo di carriera (anche con scelte di repertori controcorrente), a lungo docente al “Mascagni, che ha arrangiato per la tastiera una serie di memorabili colonne sonore, dai classici Disney a Henry Mancini, Morricone, Piovani, John Williams, attraverso cui ripercorrere idealmente la storia del cinema. Barontini prosegue così la sua esplorazione personale nella musica extracolta che l’ha condotto anche a confrontarsi con pezzi di Battiato e con la canzone italiana d’autore. Il 18 agosto alla Biblioteca dei Bottini dell’Olio, faccia a faccia tra alcuni dei docenti e i loro studenti. I maestri protagonisti della serata sono due prime parti del Teatro alla Scala, il flautista Andrea Manco e il clarinettista Fabrizio Meloni, insieme al chitarrista Andrea Dieci, concertista e docente al Conservatorio di Modena. Altro faccia a faccia, ma stavolta pianistico, incentrato su capisaldi del catalogo di Chopin e Rachmaninov, è quello condotto il 19 agosto da Alexander Romanovsky, ucraino di nascita, italiano d’adozione, al quale la vittoria al Concorso “Busoni” di Bolzano nel 2001, all’età di diciassette anni, ha spalancato le porte di una brillante carriera concertistica. Il 20 agosto si va all’opera, anche grazie alla collaborazione con il Mascagni Festival, dalla cui accademia arrivano alcune voci della serata. Le altre provengono dalla master class del Livorno Music Festival tenuto dal mezzosoprano Manuela Custer, signora delle scene che ha collaborato con direttori come Chung, Gardiner, Chailly. Con lei, anche tre cantanti che stanno facendosi valere sulla scena lirica internazionale: Angela Nisi, Marianna Mappa, Federico Benetti. In programma romanze di autori italiani vissuti a cavallo tra Otto e Novecento (la cosiddetta “giovane scuola” dei Puccini, Leoncavallo, Cilea, Giordano), sia tratte da melodrammi d’impronta verista sia concepite per l’intrattenimento da salotto. Il 22 agosto maestri e allievi in un concerto in cui svettano il Quintetto per archi op. 111 di Brahms e un singolare arrangiamento per quattro viole della “Ciaccona” di Bach: gli insegnanti sono il violoncellista Vittorio Ceccanti, i violinisti Pavel Berman (già vincitore del Concorso di Indianapolis, oggi nello staff didattico del Conservatorio della Svizzera Italiana) e Eva Bindere (per quindici anni spalla della Kremerata Baltiva di Gidon Kremer), i violisti Anna Serova, dedicataria di parecchi lavori contemporanei, e Roberto Molinelli, attivo anche come direttore d’orchestra e compositore in ambiti molto diversi, dal festival di Sanremo alla prosa, dove ha lavorato con Valeria Moriconi e Beppe Fiorello. Il 23 agosto è il giorno di Italo Calvino, a cui è dedicato un dittico di spettacoli ispirati alle Città invisibili. Il romanzo del 1972, nel quale Marco Polo descrive all’imperatore Kublai Khan le città da lui visitate, ha suggerito a sei giovani compositori altrettante pagine per ensemble cameristico; a queste, nel concerto pomeridiano in Fortezza Vecchia, se ne unisce una per flauto del loro maestro Federico Gardella, tra i maggiori compositori italiani d’oggi. La sera, invece, è proprio la parola di Calvino protagonista, letta dall’attore Marcello Prayer. Parola leggera, rapida, esatta, quale sapeva essere quella calviniana, che ricerca assonanze sinestesiche in pezzi per violino e violoncello soli del secondo Novecento e dei primi anni Duemila (interpretati dai fratelli Duccio e Vittorio Ceccanti), i quali a loro volta si ancorano, per analogia, ai modelli autorevoli di Johann Sebastian Bach. Ancora Bach, ma dominatore assoluto, il 24 agosto: per tre studenti delle master che ne propongono le Variazioni Goldberg nella trascrizione per trio d’archi  firmata dal violinista Dmitry Sitkovetsky. Il 25 si torna al melodramma: quello da suonare in casa quando non esistevano ancora dischi o radio, e le melodie più celebri ascoltate in teatro si riproducevano nel proprio salotto sugli strumenti più vari. In questo caso sono affidate al flauto di Jürgen Franz, della NDR Elbphilharmonie di Amburgo, e al fagotto di Paolo Carlini, già nell’Orchestra della Toscana,  alternati ai propri allievi. Altri gruppi da camera in cui si fondono insegnanti e studenti sono quelli capitanati dal clarinettista del Maggio Musicale Fiorentino Giovanni Riccucci, da Danilo Rossi, per trentasei anni viola solista della Scala, dal chitarrista Lorenzo Micheli, del Conservatorio della Svizzera Italiana (26 agosto). Della stessa pasta è l’ensemble che fa capo ancora a Rossi e a due concertisti insigni come il violinista Marco Rizzi e il pianista abruzzese Alessandro Deljavan (il 29 agosto). In mezzo ancora opera, e con una primadonna autentica: il soprano Patrizia Ciofi, voce d’oro del belcanto, interprete di riferimento per Rossini, Bellini, Donizetti, ma comunque con un repertorio che spazia dal barocco al Novecento. Una duttilità di cui darà prova nel recital al Museo di Storia Naturale, il 27 agosto, assieme alla sua classe. Nel cartellone del Livorno Music Festival c’è spazio anche per il sax, grazie alla masterclass di Federico Mondelci, da trent’anni sulla cresta dell’onda. Il 30 agosto, al Mercato Centrale, il maestro fa suonare un quartetto di allievi in uno spettacolo cui partecipano i tangueros argentini Sebastian Nieva e Celeste Rey. E per il 3 settembre, in Fortezza Vecchia, costituisce con quattordici suoi studenti un’orchestra di sassofoni per suonare rumbe, colonne sonore, canzoni di musical e l’immancabile Piazzolla. Con la partecipazione di Valerio Barbieri, altro sassofonista di punta che con Mondelci si è formato, e dal 1997 insegna al “Mascagni”. Ancora chitarra il 31 agosto con la classe di Adriano Del Sal – docente a Vienna e alla Scuola di Musica di Fiesole – e una panoramica di autori ispanici: Turina, Sor, Torroba, Barrios. Due stelle del concertismo il 1° settembre al Teatro Goldoni, per un programma costruito per intero intorno a Schubert: Maurizio Baglini, pianista toscano impegnato in una forsennata attività esecutiva, didattica, organizzativa (per esempio come direttore artistico dell’Amiata Piano Festival) incontra Boris Belkin, tra i frutti migliori coltivati dalla scuola sovietica, emigrato nel 1974 oltrecortina dove ha avuto modo di suonare con Bernstein, Muti, Ozawa, Chung, Mehta, Maazel. Attorno a due trii per clarinetto (l’op. 114 di Brahms e op. 3 di Alexander von Zemlinsky, autore del decadentismo viennese che è stato maestro di Schönberg) gira la serata del 2 settembre, con Calogero Palermo, primo clarinetto del Concertgebouw di Amsterdam, Gabriele Geminiani, primo violoncello dell’Orchestra di Santa Cecilia a Roma, e il pianista Matteo Fossi, camerista raffinatissimo, attuale direttore del Conservatorio di Siena. Una singolare esperienza di compenetrazione tra natura e arte garantisce il concerto all’alba del 3 settembre in Fortezza Vecchia. Appuntamento alle 6.30 del mattino per assistere al levar del sole insieme a un manipolo di studenti del festival, con le pianiste Caterina Barontini e Livia Zambrini. Il 5 settembre recital di un autentico divo crossover, il violoncellista Giovanni Sollima, capace di volare da Beethoven ai Sigur Ros. Infine due serate che mettono in luce il lavoro sulla musica da camera condotto dal Quartetto Klimt, fra i più longevi gruppi italiani, costituitosi ben ventisette anni fa all’interno della Scuola di Musica di Fiesole. Nel primo appuntamento (6 settembre) gli studenti si trasferiscono alla Fondazione Piaggio di Pontedera, mentre la seconda sera (7 settembre) è al Museo di Storia Naturale di Livorno.

Così presenta l’evento il direttore artistico Vittorio Ceccanti: “Sono felice e orgoglioso, a nome dell’Associazione Amici della Musica di Livorno, di presentare il cartellone dei concerti della tredicesima edizione del Livorno Music Festival, la più grande dalla sua fondazione, che porta il festival tra i primi posti in Europa per numero di corsi di perfezionamento e opportunità concertistiche per i musicisti di talento, con un calendario di eventi e di artisti di altissimo profilo internazionale. L’attenzione per le nuove generazioni è da sempre la principale missione del Festival. Garantire ai giovani la combinazione tra un’esperienza formativa di altissimo livello e quella concertistica professionale con artisti altamente qualificati, inserendoli nel programma dei concerti in formazioni cameristiche, è uno straordinario stimolo di crescita umana e musicale e crea una vera e propria “bottega della musica”.

Dettagli su https://www.livornomusicfestival.com/livorno/concerti-2023/

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