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Ognissanti, omelia di Betori a Trespiano: “Il rifiuto della morte contrasta con la Chiesa”

Il cardinale Giuseppe Betori

FIRENZE – Nell’omelia Ognissanti, proclamata questo pomeriggio, 1 novembre 2023, nel Cimitero di Trespiano, il cardinale Betori ha detto che il rifiuto della morte contrasta con la Chiesa. “Il Mondo ne ha paura e la esorcizza con salutismo, ma c’è la fede”.

“Il rifiuto della morte – ha detto Betori – è diffuso nella cultura contemporanea e contrasta con la tradizione della Chiesa che agli inizi di novembre ci invita a fare memoria di coloro che ci hanno preceduto, oggi tutti i santi, domani tutti i defunti, invitandoci a pregare per la loro salvezza eterna. Eppure, ciò che la cultura contemporanea vorrebbe negare, nascondere, la morte, costituisce una delle evidenze più forti dell’esperienza umana. Perché molto è incerto sul nostro futuro, ma una cosa è certa: la nostra vita prima o poi si concluderà e per tutti verrà la morte. Le tombe attorno a noi ne sono una conferma che non teme smentite”.

E ancora: “Ma occorre pur dire che se l’uomo di oggi si nasconde la realtà della morte, indietreggia pauroso di fronte al pensiero di essa, è perché ha perso la fede nella risurrezione, nella vita oltre la morte. Non più sorretti dalla speranza nella risurrezione e non avendo altre risposte da dare all’interrogativo della morte, preferiamo non pensarci, illudendoci che così essa possa pesare di meno su di noi”.

“La fede cristiana ci fa uscire da questa contraddizione, perché essa vede nell’aldilà il regno della vita piena, in quanto ci svela che l’esito della nostra esistenza è il ricongiungimento con Dio Padre”, ha indicato Betori, mentre intanto “questo mondo ha paura della morte e cerca quindi di esorcizzarla nelle tante forme di vitalismo e di salutismo – ci immaginiamo giovani per sempre pur quando gli anni passano! -, ma soprattutto ne vuole divenire egli stesso misura e padrone, secondo il volubile concetto di qualità della vita, che dovrebbe giustificare di poterla sopprimere prima della nascita o di spezzarne il corso naturale quando si dovesse fare troppo pesante, sostituendo alla cura della persona il suo abbandono”.

“Solo la fede cristiana – ha concluso Betori – dà risposta soddisfacente alla sete di vita che alberga perennemente nel cuore di ogni uomo perché il Cristianesimo non nega la morte, ma annuncia che Gesù non è fuggito dalla morte, ma l’ha affrontata col dono di sé e l’ha vinta per sempre, risorgendo per tornare al Padre”.

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