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Omicidio Maltesi: ergastolo per l’ex fidanzato Fontana. La zia della vittima: “Ci speravamo”

Carol Maltesi, 25 anni, in arte Charlotte Angie

MILANO – La Corte d’Assise d’appello di Milano ha condannato oggi, 21 febbraio 2024, all’ergastolo, senza isolamento diurno, Davide Fontana per l’omicidio efferato di Carol Maltesi. Il bancario, reo confesso del delitto, uccise l’ex fidanzata l’11 gennaio del 2022 nella sua abitazione a Rescaldina, nel Milanese, colpendola con 13 martellate alla testa e poi sgozzandola. Sono state riconosciute le aggravanti della premeditazione e della crudeltà, escluse in primo grado.

“Sono felice”, ha detto la zia della vittima, commentando l’inasprimento della sentenza rispetto al primo grado quando l’uomo era stato condannato a 30 anni. “Nessuno ha il diritto di togliere la vita a un’altra persona. Ci speravamo, a maggior ragione dopo aver sentito quello che ha detto stamattina la difesa, buttando fango su mia nipote e sulla sua tomba” ha aggiunto, commentando il passaggio dell’arringa difensiva in cui si sottolineava che la lapide di Carol è ancora quella provvisoria .

Mentre il procuratore generale Massimo Gaballo aveva proposto la pena massima, poi accolta dalla Corte, i difensori avevano chiesto che Fontana venisse giudicato con il rito abbreviato, che era stato rigettato in udienza preliminare per via delle aggravanti contestate e che avrebbe potuto far ottenere all’imputato lo sconto di un terzo sulla pena. Nella sua lunga arringa, l’avvocato Stefano Paloschi ha puntato proprio sull’assenza della premeditazione, della crudeltà e dei motivi futili e abietti, ricordando alla Corte che “non esistono mostri, ma solo persone che fanno cose mostruose”.

All’inizio dell’udienza Fontana ha voluto chiedere “ancora scusa a tutti” tramite dichiarazioni spontanee, ammettendo di avere fatto una cosa “orribile”. “So che sembro distaccato quando parlo, invece provo grande sofferenza. Sono fermamente deciso a voler riparare, per quanto possibile alle mie azioni”, ha detto in riferimento alla sua richiesta di accedere a un percorso di giustizia riparativa. Sottolineando che dei soldi non gli “interessa nulla” e che ha devoluto il suo Tfr al figlio di Carol, Fontana ha poi aggiunto: “Darei la mia vita per tornare indietro. Passerò il resto dei miei giorni ad aiutare gli altri”.

I giudici milanesi hanno stabilito un risarcimento di 168mila euro per la madre della vittima e una provvisionale di 180mila euro per il figlio di 7 anni.

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