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Firenze, Maggio Musicale: gran successo per il «Don Pasquale» di Donizetti

Markus Werba, Sara Blanch e Marco Filippo Romano (foto MMF)

FIRENZE – Ha debuttato con successo, nella sala grande del Teatro del Maggio Musicale Fiorentino, il «Don Pasquale» di Gaetano Donizetti, unica opera del primo trimestre 2024; azzeccata la scelta di riproporre un allestimento ormai storico, ma che ancora funziona benissimo, quello creato da Jonathan Miller per il Maggio nel 2001, ripreso con cura da Stefania Grazioli, e davvero interessante il debutto sul podio di Daniele Gatti per quest’opera.

Ha subito avvinto il pubblico fin dalle prime battute, aiutato da una regia rispettosissima della musica, che, come purtroppo non siamo più abituati a sentire, lascia immobile a sipario chiuso la scena durante l’ouverture, permettendoci di apprezzare la pulizia e la morbidezza del suono, dietro cui si percepisce la grande cura e lo scavo in profondità di una partitura non solo leggera e comica. Il primo applauso scrosciante è stato proprio per il direttore e per l’Orchestra del Maggio musicale (da menzionare almeno il violoncello di Simão Pedro Alcoforado Barreira e la tromba di Claudio Quintavalla) e quando il sipario si è aperto sull’ormai famosa “casa di bambole” ideata, come i bei costumi, da Isabella Bywater, il pubblico era già ben preparato e in sintonia con il palco.

Su questo d’altronde si muove un cast di prim’ordine, dove nessuno appare fuori ruolo: Sara Blanch, la cui verve comica si era già notata alla sua prima apparizione fiorentina (nel raro Lo sposo di tre e marito di nessuna di Cherubini, due anni fa), è una Norina centratissima tanto dal punto di vista vocale quanto da quello della recitazione; il “buffo” Marco Filippo Romano fa percepire tutte le sfumature, anche quelle tristi, del personaggio di Don Pasquale; Yijie Shi, tenore di grazia che per sua scelta canta poco in Europa, ma che in Cina è un’autentica star, disegna un riuscitissimo Ernesto (l’ottima esecuzione di Sogno soave e casto, nel primo atto, ha ricevuto una vera ovazione, anche per il trascinante e fragoroso entusiasmo dei molti giovani connazionali in sala); molto bene anche il Dottor Malatesta di Markus Werba.

Funziona tutto il meccanismo, il pubblico si gode l’esecuzione pressoché perfetta, ride alle battute (il libretto è un capolavoro di spirito) e ai gesti degli interpreti, comici, ma mai esagerati e volgari, e non lesina gli applausi, anche a scena aperta. Da non perdere.

Solo quattro repliche: martedì 19 e sabato 23 marzo alle 20 e domenica 17 e 24 marzo alle 15.30. Dettagli e biglietti esul sito del Maggio

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