Elezioni in Russia: la protesta di mezzogiorno. Lunghe file fuori dai seggi. Moldavia: molotov contro ambasciata di Mosca

MOSCA – A mezzogiorno di oggi, 17 marzo 2024, ultima delle tre giornate di voto in Russia e ora programmata per la protesta di Navalny, centinaia di persone si sono messe in coda, a Mosca, sulla via Arbat. La polizia, presente in forze, si è limitata a sorvegliare la situazione e regolare il flusso degli elettori. Diversi media e social mostrano anche file in altri seggi, fra cui uno a San Pietroburgo.
Una persona ha lanciato due bottiglie molotov contro l’ambasciata russa a Chisinau, in Moldavia, dove erano in corso le operazioni di voto per le presidenziali. “Due bottiglie molotov sono state lanciate nel cortile dell’ambasciata, l’aggressore è stato arrestato dalle forze dell’ordine”, ha detto alla Tass il portavoce della missione diplomatica, Anatoly Loshakov.
Insomma, si va verso il plebiscito per Putin, anche se fra proteste e attentati. A Roma, vicino all’ambasciata di Mosca, è spuntato lo striscione: “Russia libera”. Intanto, come detto, lunghe file di elettori anche fuori dai seggi elettorali poste in diverse ambasciate russe all’estero, attorno a mezzogiorno. Lo testimonia, postando molti video e foto sui social, la Novaya Gazeta Europe. Le immagini mostrano tantissime persone ad Astana, nel Kazakhstan, lo stesso a Berlino, a Istanbul e a Sofia.
Almeno 47 fermi in tutta la Russia, durante le proteste in occasione della giornata conclusiva delle presidenziali, sono state segnalate dall’ong Ovd-Info. Di questi 47, precisa l’organizzazione, sette si registrano a Mosca, 5 a San Pietroburgo e 23 a Kazan.
A metà della terza e ultima giornata delle presidenziali in Russia l’affluenza dei votanti ha superato il dato del 67,5% registrato nel 2018, quando le elezioni si tennero in un solo giorno, secondo quanto riferisce la Commissione elettorale centrale, citata dalla Tass.
Secondo Mosca, un attacco di drone ucraino ha colpito un seggio elettorale per le presidenziali russe nella parte della regione ucraina di Zaporizhzhia occupata: lo scrive la Tass, citando un politico filorusso locale. L’attacco, scrive l’agenzia russa, è avvenuto nella cittadina di Kamenka-Dneprovskaya, vicino alla linea del fronte, e l’edificio colpito della locale Casa della Cultura, che ospitava il seggio, ha preso fuoco. Non ci sono vittime, ma il Ministero russo per le emergenze afferma che non si è potuto intervenire per spegnere le fiamme perché “gli attacchi nemici continuavano”.
