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Il Palazzo della Regione in piazza Duomo

Toscana, acqua con sostanze Pfas: 50 associazioni chiedono alla Regione di spiegare dopo report Greenpeace

Il Palazzo della Regione in piazza Duomo
Il Palazzo della Regione in piazza Duomo

FIRENZE – Cinquanta associazioni e comitati chiedono chiarimenti in una lettera alla Regione Toscana sulla presenza di sostanze chimiche Pfas nelle acque in base a un rapporto di Greenpeace.

“Siamo inquietati e sorpresi in quanto, a 10 giorni di distanza dall’uscita del report di Greenpeace sulla presenza di Pfas nelle acque superficiali, in cui scaricano i reflui depurati dei distretti conciari, della carta, del tessile, come pure l’area interessata dalle attività florovivaistiche fra Pistoia e Prato, l’amministrazione regionale toscana si nasconde in un silenzio sconcertante”, si legge nel testo che definisce la “situazione imbarazzante e preoccupante alla luce anche di quanto emerso da un’inchiesta giornalistica della Rai in ‘Presa Diretta’”.

Infatti, sostengono le 50 associazioni, “mentre nella nostra regione e soprattutto nelle comunità direttamente interessate dall’uso di questi prodotti nei processi industriali e produttivi, si discute e ci si interroga; persino alcuni consigli comunali hanno iniziato a produrre odg in cui si richiede, agli organi competenti ed ai gestori dei servizi idrici e di depurazione industriale, di produrre dati analitici in grado di confermare o smentire quanto è stato documentato dalle analisi “autoprodotte” da Greenpeace, “ci chiediamo cosa stia facendo l’amministrazione regionale”.

“Riteniamo che senza fare inutili allarmismi, dopo lo scandalo Keu, non si possa dormire sugli allori – proseguono -. Siamo convinti che la stragrande maggioranza di chi vive in Toscana vuol capire se ci troviamo o no dentro ad una nuova emergenza ambientale e sanitaria, vorremmo saperlo prima di unirci o dividerci sul che fare per cambiare rotta, siamo coscienti che non sarà possibile risolvere il problema senza mettere fuori legge la produzione e l’uso di questi composti chimici non degradabili”.

I 50 comitati chiedono che rispetto alle autorità europee e nazionali sia “opportuna un’autonoma decisione della Toscana che si allinei a quanto già fatto dalle regioni Piemonte e Veneto in materia” e che vengano messe in rete “tutte le informazioni analitiche, sia attuali che quelle future, di Arpat, Asl, delle Società di gestione del servizio idrico integrato e della depurazione industriale”.

Tra i primi firmatari del documento, il Forum Toscano Movimenti per l’Acqua Forum Ambientalista toscano, Associazione per i Diritti dei Cittadini, Associazione BioDistretto del Montalbano, Acqua bene Comune Pistoia Valdinievole, Alleanza per i beni comuni Pistoia e altre decine di sigle.

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