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I Presunti Rapitori C4c22c32

Neonata rapita da una donna vestita da infermiera. Ritrovata dalla polizia. La mamma: “Siamo morti e risorti”

I Presunti Rapitori
Acqua Moses, 43 anni, e Rosa Vespa ,51, presunti sequestratori della neonata di Cosenza (Foto dal profilo social)

COSENZA – Si chiama Sofia, ha appena un giorno di vista, ma già una storia (fortunatamente a lieto fine) da raccontare. E’ stata rapita da una clinica nel centro di Cosenza e portata via da una donna ed un uomo, Rosa Vespa (51 anni) e Acqua Moses (43 anni) che poco dopo sono stati bloccati dalla Squadra mobile. La bambina sta bene. I suoi sequestratori sono stati fermati. Il sequestro è avvenuto intorno alle 18.30 di ieri, 21 gennaio 2025.

La piccola era in una stanza della clinica insieme alla mamma, una casalinga di 27 anni, e alle nonne. Nella stanza, secondo la ricostruzione fatta dalla Polizia, è entrata una donna, bassa, con il volto parzialmente coperto da una mascherina ed i capelli raccolti in treccine che si è presentata come una puericultrice, dicendo di dovere portare la bambina dal pediatra. Quindi ha preso la piccola e si è allontanata. La mamma e le nonne della piccola, non vedendola tornare, dopo un po’ si sono allarmate ed hanno chiesto informazioni. E’ così che è stato scoperto il rapimento.

Dalle immagini registrate da una telecamera interna della clinica si vede ciò che è successo nel corridoio della struttura. La donna si avvicina ad un ovetto da neonato, raggiunta subito dopo da un uomo con un cappellino in testa. I due cercano di mettere la neonata nell’ovetto ma non riuscendovi si allontanano, lei con la piccola in braccio e lui con l’ovetto in mano. Dopo che è scattato l’allarme, sul posto sono immediatamente giunte le volanti della Questura e la Squadra mobile, oltre alla Polizia scientifica per i rilievi.

I genitori della neonata appartengono ad una famiglia normale. La madre è casalinga ed il padre, 29enne, è un dipendente di un’azienda commerciale, hanno un altro figlio di 6 anni. Familiari ed amici dei genitori, subito dopo il sequestro, hanno postato sui social la foto della bambina con l’invito a mettersi in contatto in caso di avvistamento. Immediatamente l’allarme è stato girato a tutte le forze dell’ordine.

Posti di blocco sono stati istituiti alle uscite della città, nella convinzione che la coppia si fosse allontanata a bordo di un’auto. La tensione durata fino a quando una pattuglia della Squadra mobile ha intercettato l’auto con i rapitori e la piccola a bordo: fermandola, mettendo in sicurezza la bambina e bloccando la coppia, segnando così la fine di quello che stava diventando un incubo.

“Il sistema di videosorveglianza della clinica ha funzionato e fortunatamente, grazie alle telecamere, le forze dell’ordine sono riusciti a risalire immediatamente gli autori del terribile gesto”. A dirlo è Saverio Greco, proprietario e responsabile della struttura legale del gruppo IGreco, proprietaria della clinica Sacro Cuore di Cosenza dove è avvenuto il sequestro.

“Sono stati attimi molto molto difficili – ha aggiunto – soprattutto per la famiglia, per la mamma. Ringraziamo soprattutto le forze dell’ordine che sono state veramente veramente brave”.

“La donna – ha detto Greco – è entrata alle 18.09 durante l’orario di visita e non chiediamo a chi entra i documenti d’identità. Quanto accaduto ci farà ripensare alle misure di ingresso”.

“Ero con la polizia – ha concluso – quando siamo arrivati nella casa segnalata e c’era una festa addobbata quindi come se ci fosse una nascita di un bambino. La piccola era vestita con abitìni da maschietto.

La neonata è stata riportata in clinica per farla vedere ai genitori. All’arrivo dell’ambulanza alla struttura, dalla folla è partito un lungo applauso e cori per la piccolina. La piccola è scesa dall’ambulanza in braccio ad un poliziotto, ed è stata portata all’interno per farla ricongiungere ai genitori. Dopo pochi minuti, lo stesso agente ha riportato la bimba sull’ambulanza che è partita alla volta dell’ospedale dove, presumibilmente, la neonata sarà sottoposta a controlli per verificarne le condizioni ed accertare che non abbia subito alcun problema.

“State scrivendo in migliaia, da ogni parte dell’Italia. Vorrei rispondere a tutti ma non riesco. Questa è la nostra famiglia che si stava sgretolando in mille pezzi. Le forze dell’ordine hanno fatto un lavoro eccezionale, mentre io avevo perso le speranze un’intera città, anzi Regione, si è bloccata per cercare la nostra bambina. Non penso che riuscirò mai a superare questa cosa, ma il lieto fine è che sta bene. Grazie a tutti vorrei abbracciare ogni singolo. Una mamma e un papà che ieri sono morti e risorti”. Così su Fb la mamma della neonata rapita e ritrovata dalla Polizia con la foto del figlio di 6 anni che bacia la piccola.

GRAVIDANZA SIMULATA – Sono marito e moglie i due fermati dalla Squadra mobile di Cosenza. Lei, 51 anni, è di Cosenza, lui 43 è un cittadino senegalese. La donna, secondo quanto si è appreso, ha simulato la gravidanza per 9 mesi ed una settimana fa aveva postato sui social di avere partorito un bambino.

La neonata è stata trovata già vestita come un maschietto. Secondo alcune testimonianze, la donna è stata per ore nei pressi della clinica. I due sono stati fermati vicino a casa, a Castrolibero. Quando gli agenti sono entrati nella casa della coppia, a Castrolibero, hanno trovato i due intenti a festeggiare insieme ad alcuni parenti l’entrata in casa del neonato e avevano vestito la piccolina come un maschietto.

La donna aveva annunciato su Facebook la nascita del figlio l’8 gennaio scorso. “Dopo tanta attesa il nostro miracolo è arrivato! Alle ore 20:00 di oggi è nato Ansel. Mamma e Papà ti amano!” aveva scritto. Poi, per giustificare con i familiari l’assenza del neonato, la donna avrebbe raccontato a tutti che il piccolino era rimasto in clinica perché i medici dovevano fare degli accertamenti. Anche alcuni familiari avevano festeggiato “l’evento”, sempre su Facebook. “Ebbene sì, il mio nipotino è nato ed è bello come il sole – aveva scritto l’indomani la sorella della donna -. Congratulazioni a mamma e papà, buona vita piccolo Ansel”. Il marito, che su Facebook scrive di essere un mediatore culturale presso la cooperativa Prosper onlus, aveva pure festeggiato sui social la “nascita” del figlio ricevendo numerosi messaggi di auguri. Una parente ha anche postato una foto con in braccio il “neonato”. Foto che è stata rimossa subito dopo l’arrivo della polizia.

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