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Cardinale Giuseppe Betori

Betori: «Cresce la confusione tra libertà e arbitrio»

Cardinale Giuseppe Betori
Cardinale Giuseppe Betori

FIRENZE – Nella seconda omelia di Natale, stamani nel Duomo di Firenze, il cardinale arcivescovo Giuseppe Betori ha sottolineato come tre possibili conflitti tra uomo e Dio, in tema di verità, scienza e cultura, possano trovare risposta nel significato del Natale, in cui si realizza il ricongiungimento tra Dio e uomo.

VERITÀ – «Cresce la confusione tra libertà e arbitrio. Sfugge ormai ai più che la libertà è là dove ciascuno è in grado di realizzare se stesso secondo un progetto di verità e quindi di autenticità della propria vita. Senza la scoperta della verità su se stessi non può esserci vera libertà. È Dio che garantisce la libertà, essendo lui a dare fondamento di verità al mondo ed essendo lui a garantire la possibilità all’uomo di rigenerarsi per fare il bene». È uno dei passaggi principali dell’omelia del cardinale arcivescovo di Firenze Giuseppe Betori, durante la solenne messa di Natale stamani alle 10.30  nella Cattedrale fiorentina di Santa Maria del Fiore.

SCIENZA – Scienza e cultura manifestano i propri limiti senza Dio. «L’oscuramento o l’esclusione di Dio non tocca solo le relazioni sociali: lo si riscontra anche in un certo modo di pensare la ricerca umana, in cui un pericoloso scientismo vorrebbe opporre i percorsi della scienza a quelli della fede, quasi che la ragione debba per forza costringersi entro i confini dei dati sensibili e, a sua volta, la fede sia un parlare senza riferimenti oggettivi». «Le scienze – ha insistito il cardinale – se riescono a descrivere le strutture che reggono le modalità di essere del mondo, non sono però in grado di dire alcunché circa il suo fondamento, il suo significato, il suo fine».

CULTURA – «La cultura che vuole orientare i comportamenti privati e pubblici nel nostro mondo tende ad eliminare Dio dal fondamento delle scelte e quindi la stessa distinzione tra bene e male. Bene sarebbe tutto ciò che mi è possibile e mi attrae; male sarebbe ciò che non posso raggiungere e che mi ripugna. Non ci sarebbe, dunque, nessun riferimento oggettivo per il nostro agire, ma tutto verrebbe lasciato alla nostra opzione».

«Tutte e tre questi possibili conflitti tra uomo e Dio – ha concluso Betori – trovano la loro risposta nel Natale, in quanto evento in cui si realizza il ricongiungimento tra Dio e l’uomo e quindi lo svelamento del vero volto di Dio e dell’uomo».

Scarica il testo integrale dell’omelia del Cardinale Giuseppe Betori

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