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Brasile, palloni celebrativi del Mondiale

Mondiali, oggi il via: Brasile-Croazia in diretta tv alle 22

Tifose  a San Paolo, dove si gioca la partita inaugurale dei Mondiali, Brasile-Croazia
Tifose a San Paolo, dove si gioca la partita inaugurale dei Mondiali, Brasile-Croazia

SAN PAOLO – A occhio e croce sembra un Mondiale che i brasiliani si sono cuciti addosso: organizzato apposta per vincerlo. Soprattutto contando sulle dificili condizioni ambientali, per colpa dell’altissimo tasso di umidità, che incontreranno le squadre avversarie, soprattutto quelle europee. Ma è anche vero che ci sono due variabili: la prima è che i rimbalzi del pallone sono imprevedibili (e qui c’è il ricordo del disastroso Mondiale del 1950, perso in casa con l’Uruguay di Ghiggia e Schiaffino…), poi vanno messe nel conto le contestazioni popolari contro il governo per le spese eccessive per il calcio e non per i problemi di tutti i giorni.

Tecnicamente, l’impressione e’ quella di un campionato molto “europeizzato” come temono i brasiliani, i cui giocatori sono quasi tutti impegnati nel vecchio continente. Favorito, come detto, il Brasile, che inauguerà il torneo contro la Croazia nel nuovo stadio di San Paolo, e in diretta tv alle 17 locali (le 22 in Italia). Il Brasile ha una “rosa” poderosa e l’anno scorso, in Confederations Cup, ha palesato le proprie intenzioni. Non si tratta del solo Neymar, ma di tutta la squadra di Felipao Scolari che ha assi del calibro di Thiago Silva, Paulinho, Oscar. Anche se forse, con l’europeizzazione del proprio gioco ha perso la fantasia dei tempi di Garrincha,  Pelè, Didì, Vavà. La Croazia del ct Niko Kovac avrà un compito difficilissimo, ma dal ritiro fa sapere che non si considera battuta in partenza. Kovac assicura che ci sarà partita, eccome.

Al secondo posto, nei pronostici, ci sarebbe la Spagna campione uscente: ha una

superiorità in Europa, dimostrata ampiamente in Champions League (primo e secondo posto a Real e Atletico) in Europa League (Siviglia vittorioso) . La Nazionale di Del Bosque ha  uno stile di gioco gia’ consolidato e giocatori come Iniesta, Ramos, Xabi Alonso e lo stesso “brasiliano” Diego Costa (se starà bene), in grado di fare la differenza. In una ipotetica start line al terzo posto c’e’ l’Argentina. A parte Messi, nella squadra di Sabella, ci sono campioni come Di Maria, Mascherano, Higuain, Aguero, Palacio, Lavezzi. Per il quarto posto Uruguay (Cavani, Caceres, Suarez se ce la fara’), Germania (Neuer, Muller, Podolski, Schweinsteiger) e Olanda, quantunque abbia perso Strootman e Van der Vaart: con assi come Van Persie, Robben, Sneijder puo’ ripetere il secondo posto ottenuto in SudAfrica. La sorpresa potrebbe essere il Belgio che ha fatto benissimo nel girone di qualificazione e può contare su giocatori del livello di Mertens, Eden Hazard, Fellaini. Fra le squadre in grado di andare lontano ci sta benissimo il Portogallo (se Cristiano Ronaldo sara’ al meglio fisicamente), il Cile (Vidal, Sanchez), la Colombia che però ha perso Valencia e qualche altro titolare, ma ha Cuadrado e Guarin.

L’Italia merita un discorso a parte. Il forfait di Montolivo e la decisione di Cesare Prandelli di lasciare a casa Pepito Rossi, dopo averlo illuso di poterlo inserire nell’elenco dei 23, sono punti negativi importanti. Però anche in Germania non eravamo favoriti, eppure l’Italia vinse il Mondiale.Alcuni di quei campioni costituiscono ancora l’architrave della formazione azzurra: Buffon, Barzagli, Pirlo, De Rossi. Il problema più serio sembra la difesa: ma se Prandelli riuscirà a organizzarla come si deve, sfruttando anche la duttilità di De Rossi in area di rigore, si potrà anche pensare in grande.

 

Brasile 2014, Croazia, Mondiali 2014, Neymar


Paulo Soares

redazione@firenzepost.it

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