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Fiorentina batte il Torino (2-0) e risale in classifica. Gol di Ilicic (magnifica punizione) e Gonzalo. Pagelle (Foto)

>>L'esultanza dei viola dopo la straordinaria punizione di Ilicic
L’esultanza dei viola dopo la straordinaria punizione di Ilicic

FIRENZE – Torna alla vittoria e alla ribalta del campionato, la Fiorentina. E lo fa con una buona partita, indovinata ancor una volta da Paulo Sousa che riesce a fare l’omelette con le uova che ha. Ma la fa bene. L’idea Verdù a metà campo è, tutto sommato, buona. La battuta? Un omelette allungata con “passato di Verdù”, che consente ai viola di sopperire alle assenze, pesanti e contemporanee, di Vecino e Badelj a centrocampo. Più tardi, a pomeriggio inoltrato, arriva la lieta notizia da San Siro: il giovane Lasagna (ed ecco che si resta in tema culinario) ghiaccia l’Inter in pieno recupero, imponendo l’1-1 del suo Carpi e permettendo alla Fiorentina di accomodarsi di nuovo al terzo posto in classifica. Naturalmente ci vuole il genio di Ilicic per spianare la strada ai viola, al 24′ del primo tempo, con una punizione magistrale. Che s’infila in rete con naturalezza, quasi con predestinazione. Anche il raddoppio è conseguenza, indiretta, di un calcio da fermo: un bellissimo angolo di Pasqual che trova Gonzalo Rodriguez pronto all’incornata vincente. Che lo fa salire a quota 6 nella classifica dei marcatori. Incredibile ma utilissimo! Morale? Bravo Paulo Sousa, capace ancora una volta di trovare soluzioni giuste, mettendo in gabbia un Torino niente male, che però non fa  molto più che chiudere gli spazi. Inguardabile Immobile. Spento e prevedibile il gioiellino Belotti. Della Fiorentina si può aggiungere che ha funzionato bene complessivamente, come un discreto orologio. Ma singolarmente ha lasciato ancora una volta a desiderare Kalinic. Un po’ meglio Babac ar, almeno per la volontà e la freschezza nei movimenti. Due parole per i nuovi che hanno debuttato. Tino Costa ha mostrato padronanza di palla e buona visione di gioco. Zarate è entrato negli ultimi spiccioli di partita e non può essere giudicato. In ogni caso quel che conta sono i tre punti. Fiorentina in risalita. Si mettano l’animo in pace i signori commentatori delle grandi televisioni e dei giornaloni nazionali, che non sopportano i viola troppo in alto. Dovranno accettare questa situazione, io credo, almeno fino alla fine del campionato. Amen.

Verdù in azione circondato da due avversari
Verdù in azione circondato da tre avversari

SCIOPERO – Sarebbe l’ora di pranzo, ma non si sta male allo stadio. Il sole pallidino stiepidisce l’aria. La Curva Fiesole è parzialmente in sciopero. Larghi spazi vuoti e silenzio. La protesta è per i 12 tifosi viola che presero la denuncia nella trasferta di Napoli. Clima surreale. Mentre comincio a scrivere mi accorgo che alla mia sinistra, quindi a lato della tribuna stampa verso la Fiesole, c’è David Pizzarro, il Pek, già trascinatore del centrocampo viola. Non l’hanno ospitato in tibuna d’onore, chissà perché. Sarebbe stato utile in campo, oggi. Ma Paulo Sousa ha manifestato coerenza con se stesso: ha saputo fare l’omelette con le uova che si è ritrovato, restando fedele al modulo fin qui sperimentato. Difesa a quattro, con Pasqual arretrato sulla linea dei difensori. Quindi Verdù al posto di Vecino (squalificato) e Borja Valero arretrato dove di solito sta Badelj (infortunato). E saluti a Mario Suarez diretto in Inghilterra, al Watford. Ancora non c’è la firma, però l’accordo non sarebbe lontano. Davanti niente Zarate,  ma tandem di punta conosciuto: Babacar-Kalinic. Zarate è in panchina, con l’aòltro neo acquisto, Tino Costa. Brivido al 5’: scende Immobile che entra in area, la mette in mezzo, Gonalo arriva in corsa, colpisce al volo ma svirgola: arriva l’ex viola Moretti, vicino alla porta, ma ci va di nuca e la manda alta. Poco dopo fischi per Mazzoleni voleva dare per forza un angolo inesistente al Toro. L’arbitro dietro la porta, per fortuna anche sua, lo informa che è solo rimessa dal fondo. Ahi, ahi Mazzoleni … Il Torino comunque è solido, chiude gli spazi e si fa pericoloso nelle ripartenze: con Immobile e Belotti.

Ilicic sta per calciare la punizione vincente
Ilicic sta per calciare la punizione vincente

ILICIC – Viola due volte vicino al gol. Con Astori (15’) che di testa manda fuori di poco. E con Ilicic (16’) che sbaglia la conclusione a pochi metri dal portiere. Finalmente la Fiesole (17’) comincia a cantare. Ma poco dopo si cheta. Quindi bel guizzo di Baba, che scambia bene con Ilicic e mette un bel pallone sui piedi di Bernardeschi (22’). Ma la conclusione è sbilenca e lontana dalla porta. Poi, improvvisamente, arriva il gol. Punizione fuori area per atterramento di Babacar. Sul pallone Borja e Ilicic. La posizione è invitante per lo sloveno: che pennella il pallone in rete con un capolavoro balistico. Ichazo non può nulla di fronte a queesto tiro che supera la traversa, va a salutare l’angolo alto a destra e s’infila, morbido e inesorabile, in rete. E’ il 24’. Evvai viola. Dalla curva Fiesole un urlo soffocato. Lo sciopero finisce al 30’. E mancano 6 minuti. Non importa se la Fiorentina è in vantaggio. Però bene viola: ora è vietato addormentarsi. Ma se qualcuno volsse assopirsi, ecco l’urlo della Fiesole. Ha esaurito la mezz’ora di dissenso. Il Toro reagisce: Baselli e Vives calamitano palloni su palloni. Borja ha il suo daffare nel contrastare a metà campo. Verdù è un po’ defilato. E’ preciso negli appoggi ma meno incisivo nella fase d’interdizione.

David Pizarro in tribuna laterale, sorride per Firenze Post
David Pizarro in tribuna laterale (Foto Palinko)

PIZARRO – ll gemellaggio viola-granata è ben celebrato, come sempre. Salto collettivo contro i bianconeri. Eppoi, dalla Fiesole, il grido: “Torino è stata e resterà granata”.Di rimando, dal formaggino torinista, il coro: “Firenze, Firenze!”. Ci si avvia al riposo in un’atmosfera rilassata. Forse troppo. Sousa l’ha detto: occhio alle nostre amnesie, a Torino, in 8 minuti,  regalammo la partita. In ogni caso, fin qui non male. L’emergenza per le assenze a centrocampo è stata affrontata dignitosamente. Grazie soprattutto alla duttilità di Borja, uomo ovunque. Difesa con qualche sbavatura, ma alla fine senza pasticci tipo quello che consentì a Bacca di segnare a Milano dopo 4’. In avanti volenteroso Babacar,  meno visibile Kalinic, mai nelle condizioni di piazzare il colpo. Siparietto con Pizarro durante l’intervallo. David andrà a Genova da Montella: lo vedremo diventare sampdoriano? Intanto abbraccia tutti. Ma perché Andrea Della Valle non l’ha ospitato in tribuna d’onore? Misteri di pubbliche relazioni non proprio improntate al bon ton.

TINO COSTA – In avvio di ripresa Fiorentina pimpante, ma con qualche problema nelle conclusioni. Ilicic si fa murare (2’) e Babacar non sfonda (4’). A innervosirsi so no i granata. Cartellino giallo a ripetizione per tre: Zappacosta, Glik e Vives. Paulo Sousa gioca la prima carta nuova: Tino Costa al posto di Ilicic che sce fra gli applausi per il gran gol su punizione. Va più avanti Verdù, nella zona lasciata dallo sloveno. E Tino e lancia subito (24’) Pasqual che però scatta sul filo del fuorigioco. Anche Ventura cambia: fuori immobile (di nome e di fatto, salvo un paio di incursioni all’inizio) per Martinez e Acquah per Benassi.

GONZALO – Il problema? La Fiorentina dovrebbe chiuderla. Invece corre qualche rischio di troppo. L’allenatore viola prova anche Mauro Zarate: esce Kalinic. La Fiorentina insiste e finalmente arriva il raddoppio: angolo di Pasqual e Gon zalo Rodriguez, in area granata, salta meglio di tutti, colpisce di testa e infila di nuovo Ichazo. E’ il raddoppio che il Franchi aspettava. Il sesto gol di Rodriguez in questo campionato. Meglio di un goleador di razza. Ma anche Pasqual: che cross che fa. La Fiesole gli dedica una grande ovazione. Merita la Nazionale, gli Europei. Intanto Sousa toglie anche Verdù per Blaszczykowski. La partita s’ avvia al termine. Vittoria viola dopo due sconfitte consecutive. La Fiorentina sale a quota 41 in classifica. E’ sempe lì, fra le grandi del campionato.

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Sandro Bennucci

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