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Meningite: Regione Toscana in tilt. Non vaccina nemmeno i volontari del 118

Meningite, tutte le informazioni per fare la profilassi
Meningite, tutte le informazioni per fare la profilassi

Raramente io e l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi ci siamo trovati d’accordo su qualcosa. Nulla di personale, solo visioni diverse su quale sia il meglio della sanità per i cittadini toscani e su come assicurarlo loro. Ma quando ho letto le dichiarazioni con cui Saccardi ammette di non saper più come fronteggiare il batterio e che lo staff tecnico non sa capire come questo si propaghi beh: mi son trovato in sintonia. Diciamo che lo si vedeva, e l’ammissione segue (di troppo) fatti che parlano da soli: dieci casi di meningite in Toscana solo dall’inizio del 2016, quasi tutti da meningococco C, e un complessivo di 38 casi nel 2015 suddivisi in 31 ceppo C, 5 ceppo B, 1 ceppo W, 1 non tipizzato. Le morti dall’inizio del 2015 sono 9: 8 riconducibili al gruppo C, 1 al gruppo B. E mentre assistevamo al contagio, osservavamo anche la Regione contrapporre modelli di contenimento con campagne vaccinali i cui step successivi erano sempre un passo indietro rispetto al batterio. Iniziative di rincorsa, non di sorpasso e contrasto rispetto a una propagazione che mostra modelli e dimensioni preoccupanti.

Invece finora però la giunta regionale ha rassicurato: “I vaccini ci sono per tutti”, ripetevano mentre dai territori piovevano segnalazioni sull’impossibilità a prenotare un appuntamento per sottoporsi a profilassi. “I farmaci sono di qualità ottimale”, si sperticavano mentre dall’area fiorentina alcuni medici segnalavano di essersi rifiutati di somministrare dosi con scadenze troppo ravvicinate. Intanto, è arrivato il primo caso di un giovane che ha contratto il batterio malgrado fosse vaccinato. “Vanno fatti i richiami”, dicono adesso. Per parte mia, pur volendo evitare il procurato allarme, ho depositato due interrogazioni distinte in cui chiedo di fare il punto sulle azioni messe in campo e su ciò che ancora si può fare – di più e di meglio – per evitare che nuovi focolai si sviluppino in giro per la Toscana. Ma certo sarà difficile rispondere con chiarezza, per un assessore che allarga le braccia mentre si reca in pellegrinaggio a Roma per sapere cosa altro si possa fare. Fermatina in San Pietro, tipo? Beh, una prece male non fa.

Noi continuiamo a insistere per campagne vaccinali più aggressive e incisive, portate avanti massivamente a suon di dosi e non di annunci e appelli vacui che si scontrano con realtà locali che raccontano l’impraticabilità sostanziale della profilassi. E poi l’assurdo: i volontari del 118, ovvero chi fa soccorso d’emergenza, non sono tra coloro a cui viene somministrato gratuitamente il vaccino. E ciò malgrado per legge questi preziosi operatori siano parte integrante del sistema sanitario regionale toscano. Assurdo. Le dosi di vaccino ci saranno pure per tutti, come asserisce Saccardi; ma allora che ci siano anche per loro. Soprattutto per loro, visto che sono in prima linea nel contatto col batterio.

 

 

 

 

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Stefano Mugnai

Vice presidente vicario gruppo Coraggio Italia alla Camera

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