Skip to main content

Sicurezza: taglio di 267 presidi di polizia, riunione con i sindacati spostata al 6 dicembre, dopo il referendum

700_dettaglio2_fFeastaPolizia

ROMA – I sindacati di Polizia, in particolare il Sap (sindacato autonomo) erano in attesa di essere convocati dal Dipartimento di P.S. al Viminale per discutere sui tagli alla sicurezza, in particolare sui tagli degli uffici di polizia. ma naturalmente, per volontà del rottamatore, tutto è stato rinviato al 6 dicembre, dopo il referendum. Le notizie spiacevoli non debbono essere comunicate prima del fatale appuntamento.,

Perciò la riunione, inizialmente indetta per lo scorso 16 novembre, è slittata in modo sospetto a due giorni dopo la chiamata alle urne. «È evidente l’input negativo del governo per evitare ricadute infauste in campagna elettorale su materie sensibili come quella dei tagli alla sicurezza – spiega Gianni Tonelli, segretario del Sap -. Guarda caso l’incontro è stato rimandato a due giorni dopo la consultazione referendaria».

Un primo progetto, in avanzata fase esecutiva e inviato già a prefetti e questori per un parere di ratifica, prevedeva inizialmente la chiusura di 267 uffici, soprattutto fra le specialità della Polizia. Settanta della Postale e delle telecomunicazioni, impegnata nella lotta a cyber crime, pedofilia e truffe online e terrorismo, altrettanti per quella Ferroviaria, della Stradale e di Frontiera. Poi sarebbe previsto un secondo step, con la chiusura di oltre un centinaio di uffici tra commissariati e istituti di istruzione. Progetti entrambi bloccati. Almeno fino ad oggi.

«Ce lo aspettavamo – commenta Tonelli – perché sappiamo ormai da tempo che questo governo e il ministro dell’Interno non hanno neanche la capacità di assumersi le proprie responsabilità. Fin dal marzo 2014 stiamo denunciando all’opinione pubblica il fatto che, nell’infausta logica della spending review, dovranno essere chiusi centinaia di presidi della Polizia. Il progetto dei tagli è determinato dalla contrazione degli organici che ha raggiunto le cifre record di 45mila uomini nelle forze dell’ordine, di cui 17mila nella Polizia di Stato. Ogni anno si perdono circa 2.500 uomini nell’apparato della sicurezza e la Polizia, ne12016, registra il pensionamento di 2.227 agenti, contro un’assunzione di appena 1.140. Per i prossimi due anni il turnover sarà bloccato perché c’è un concorso fermo che verrà sicuramente annullato e perché le nuove assunzioni sono rinviate sine die».

Ma la scure sulla Polizia, sostiene Tonelli, si è in parte già abbattuta in modo uniforme da nord a sud. «A Ventimiglia è stata sciolta la squadra investigativa perché non vi sono più operatori – conferma il segretario del Sap – mentre per contro, sia il comune di Ventimiglia che quello limitrofo, nella precedente legislatura sono stati sciolti per infiltrazione mafiosa. Ma non è tutto, perché mancano 4mila uomini in Sicilia e analogamente tutte le sedi italiane patiscono la stessa sofferenza. L’unica soluzione trovata, anziché provvedere a una unificazione delle forze dell’ordine, è stata quella di operare tagli lineari. Chiuderanno centinaia di uffici per poter recuperare agenti e, quindi, ridare operatività agli altri uffici di Polizia, ma questa non è né una riforma dell’apparato sicurezza né una riorganizzazione, semmai una vera e propria decapitazione. Ecco perché il rinvio della riunione al 6 dicembre assume ancor più il sapore amaro della presa in giro».

dopo referendum, Polizia, riunione, tagli, uffici


Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Time limit is exhausted. Please reload the CAPTCHA.

Firenze Post è una testata on line edita da C.A.T. - Confesercenti Toscana S.R.L.
Registro Operatori della Comunicazione n° 39741