Renzi premier: favorevoli e contrari
FIRENZE – Come previsto, stanno facendo discutere le parole del sindaco Matteo Renzi che, attraverso due interviste, è “uscito allo scoperto”. “Si può votare a giugno e, se si vuole, si possono convocare le primarie anche in tempi brevi. Io sono pronto a candidarmi”, ha infatti affermato l’aspirante premier sulle colonne del Corriere della Sera e Repubblica.
Puntuali, le reazioni della politica nazionale e locale, pronta a dividersi tra favorevoli e contrari alla corsa del primo cittadino di Firenze. L’esponente del Partito Democratico Beppe Fioroni a Radio Radicale ha definito l’intervista del sindaco “sconsiderata”. ”Un vecchio detto popolare dice ‘chi può fa, chi non può critica’ e mi sembra che Renzi si metta su questa linea. In un momento delicato per la vita di tutti noi, come diceva De Andrè ‘danno buoni consigli quelli che hanno smesso da poco di dare cattivi esempi’. Credo che oggi la coalizione di centro sinistra e soprattutto il Pd avvertano il peso di una scelta che nessuno può far saltare, neanche con interviste sconsiderate”, ha commentato.
Critico anche il capogruppo della Lista Galli in Palazzo Vecchio, Giovanni Galli, che ha accusato Renzi di non aver fatto nulla nel capoluogo toscano. ”A quanto pare dalle sue ultime dichiarazioni, il nostro sindaco non vede l’ora di poter dare finalmente prova delle sue qualità nei palazzi romani, lasciando ‘l’ufficio piu’ bello del mondo’ (per usare parole sue) a Firenze”, ha esordito.
”Vada pure e in bocca al lupo. Ma non possiamo non dirci molto preoccupati – ha affermato il consigliere comunale – Coloro che oggi pensano che Renzi sia l’unico con le carte in regola per provare a governare l’attuale drammatica situazione, siano consapevoli di ciò che da sindaco ha fatto a Firenze. In una parola: nulla”. L’ex portiere ha spiegato infatti che ”Renzi ha fallito come assessore alla cultura, facendo fallire il Maggio Musicale Fiorentino. Come assessore all’urbanistica non ha fatto niente di ciò che si era ripromesso (nuovo stadio, aeroporto, aumento del verde pubblico, recupero dei contenitori vuoti in città), ma è stato solo capace di varare il Piano strutturale a volumi zero. Appunto perché lì non c’era nulla da fare, verrebbe da dire. Non ha saputo rendere Firenze più pulita, abbandonando il centro storico al degrado, si è vantato di aver abbassato le tasse e aver tagliato il numero di assessori. Peccato che contemporaneamente – ha rimarcato – abbia stangato i fiorentini con le tariffe e abbia assunto stuoli di nuovi dirigenti”.
Favorevole alla candidatura del sindaco, invece, il leader della Lega Roberto Maroni, che si è detto però scettico in merito alla reazione del Pd. “Mi auguro che questa proposta di Renzi venga accolta dal Pd. Ma dubito che lo farà, perché lì prevale ancora un atteggiamento ideologico contro qualsiasi alleanza di Governo. Questo atteggiamento ideologico – ha aggiunto a margine del Consiglio regionale della Lombardia – temo impedirà la nascita del Governo, anche se spero di sbagliarmi”.
Tornando a Firenze, tiene nel frattempo banco in Palazzo Vecchio il “caso”, denunciato pubblicamente dal consigliere comunale Tommaso Grassi, dell’onorevole Luca Lotti. “Siamo sinceramente sorpresi di aver scoperto stamani che l’onorevole Luca Lotti, assunto in Comune a chiamata per dirigere l’Ufficio del sindaco Renzi, adesso che è stato eletto in Parlamento non si licenzierà come ci saremmo aspettati ma ha richiesto l’aspettativa non retribuita e che quindi in caso di scioglimento anticipato delle Camere se ne tornerà al suo posto in Comune con uno stipendio che supera i 7mila euro mensili oltre al premio annuale – ha sottolineato – Troppo facile fare politica facendosi assumere a chiamata e una volta eletti in Parlamento richiedere l’aspettativa: ma Renzi non era il sindaco contro la politica fatta coi ‘paracadute’?”.
alessandro maiorano
RENZI PREMIER ? HA SPESEO 20 MILIONI DI SOLDI DEI CITTADINI E NON PER LA COLLETTIVITA……E VUOLE ANDARE AL GOVERNO? MA SI VERGOGNASSE