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Via Benedetto Castelli: cantiere infinito

Il cantiere infinito di via Benedetto Castelli, la strada colpita quattro anni fa da una frana
Il cantiere infinito di via Benedetto Castelli, la strada colpita quattro anni fa da una frana

FIRENZE – I residenti  di via Benedetto Castelli (zona San Gaggio) sono esausti di vivere circondati da un immenso cantiere. La strada fu colpita, quattro anni fa, dalla frana che portò all’interruzione degli scavi e dei lavori per costruire 14 appartamenti e 17 box auto al posto dell’ex villa Gucci e sui quali sono in corso le indagini della Magistratura con sei indagati.

I danni e i disagi degli interventi sono stati ingenti e probabilmente azzardati; non tardò infatti ad uscire la notizia di una relazione geologica in cui si ometteva di rilevare la presenza della falda acquifera, segnalata invece in una prima versione. “I lavori per la messa in sicurezza della zona – commenta Enrico Ieri, presidente del Comitato di via Benedetto Castelli che coinvolge una trentina di famiglie – sono iniziati un paio di anni fa ma procedono lentamente. Il cantiere, che si affaccia sulla strada, fino a un paio di giorni fa era aperto a tutti e dalla terrazza di casa mia (il presidente abita proprio sotto il terreno dove sarebbero dovute sorgere le residenze) la vista è riluttante. Si vedono infatti due pozze colme d’acqua che fino a qualche giorno fa sfioravano i cinque metri d’altezza e che fortunatamente gli operai hanno iniziato a riassorbire”.

Una delle pozze d'acqua che gli operai stanno riassorbendo e che fino a qualche giorno fa raggiungevano i 5 metri di altezza
Una delle pozze d’acqua che gli operai stanno riassorbendo e che fino a qualche giorno fa raggiungevano i 5 metri di altezza

Già all’epoca, quando nel 2010 la strada fu chiusa per essere riaperta al traffico dopo un anno, Ieri aveva espresso non poche perplessità riguardo gli interventi predisposti “soprattutto perchè – aveva affermato – sotto il telone a ridosso della collina, non c’è praticamente nulla. Al momento è stato buttato giù un pezzo di cemento perchè c’era la possibilità che potesse crollare e hanno piantato dei pioli in ferro che comunque non reggono la strada. Se piove – aveva aggiunto Ieri – il mio giardino subisce danni non indifferenti”.

Ad oggi le cose non sono cambiate così tanto, anzi sono addirittura peggiorate, “perchè – spiega il presidente – il manto stradale mostra in più punti crepe pericolose e avvallamenti; ed è come se l’asfalto stesse cedendo. Ma di risposte, nonostante le continue e frequenti domande che puntualmente poniamo, non riusciamo ad averne. Purtroppo il processo deve ancora iniziare e fino ad allora temiamo di continuare ad essere ignorati. Senza contare – rincara Ieri – che alcuni pini sono pericolanti e se qualcuno non interviene seriamente si rischia la tragedia”.

Il presidente del comitato della via, Enrico Ieri, mostra i pericolosi avvallamenti
Il presidente del comitato della via, Enrico Ieri, mostra i pericolosi avvallamenti

Non solo: a lasciar desiderare sono anche le condizioni igieniche dell’area. “Ho visto decine di serpi con i miei occhi – aggiunge il presidente – tant’è che ho più volte chiamato la Asl che mi ha detto di rivolgermi ai vigili; i quali mi hanno espressamente confermato che la questione non rientra nelle loro competenze. Questa situazione non ci piace affatto. Chiediamo soltanto – conclude Ieri – di vederci chiaro, perchè ne va della nostra salute e della nostra sicurezza”.

Vista del cantiere dalla strada
Vista del cantiere dalla strada

 


stefania ressa

Giornalista

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