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Operai in presidio alla Selex di Campi

Selex di Firenze, destino incerto

Operai in presidio alla Selex di Campi
Operai in presidio alla Selex di Campi

FIRENZE – Puntare sui mercati internazionali emergenti, rinnovare il catalogo prodotti, delle priorità dei diversi settori (terrestre, navale ed aerospaziale) ma ancora nessuna indicazione precisa sui singoli stabilimenti. Il gruppo dirigente di Selex ES-Finmeccanica non ha sciolto l’incertezza che da troppo tempo aleggia attorno al destino dello stabilimento di Campi Bisenzio. I sindacati Fim, Fiom e Uilm dunque al momento non hanno risposte per i circa 800 lavoratori.

Il nuovo piano industriale dell’azienda prevede sul territorio nazionale circa 2000 esuberi e la chiusura di alcuni siti produttivi.

Definito il dato sul portafoglio prodotti, che nei prossimi cinque anni dai 539 attuali, ne vedrà rimanere solo circa 350, suddivisi in 30 tipologie di prodotto (famiglie), si è accennato anche al piano Tetra, tanto caro a Firenze, che è stato definito poco appetibile all’estero perché ideato appositamente per lo Stato italiano.

“Rimarranno presso il sito produttivo di Campi Bisenzio, l’unico superstite nella nostra Provincia, le attività legate all’elettro-ottica ed alla piattaforma spaziale” spiega Daniele Calosi, Segretario della Fiom Cgil di Firenze che prosegue: “resta del tutto inevasa la nostra richiesta di sapere quale destinazione industriale complessiva avrà lo stabilimento, quali prodotti saranno sviluppati, ed in funzione di questi quali saranno le ricadute occupazionali derivanti da tale piano. Rimaniamo preoccupati in quanto ci troviamo di fronte ad un piano che prevede solo accorpamenti e tagli lineari”.


Massimiliano Mantiloni

Giornalista

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