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Il prefetto ieri oggi e domani

Il presidente Napolitano e il ministro dell'Interno Alfano
Il presidente Napolitano e il ministro dell’Interno Alfano

La seconda Conferenza nazionale dei prefetti, in corso di svolgimento a Roma, è stata aperta dal ministro dell’Interno Angelino Alfano che ha sottolineato l’importanza di questo evento e della presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, che attesta il ruolo fondamentale della figura del prefetto per l’ordinamento dello Stato. La prima edizione era stata ideata dal ministro Roberto Maroni nel 2009, mentre sotto la gestione della Cancellieri non si è tenuta alcuna Conferenza.

Il ministro ha analizzato il quadro in cui i prefetti si sono dovuti muovere negli ultimi venti anni: in una sorta di ‘doppia devoluzione’ verso l’Europa e verso gli enti locali, dimostrando sensibilità nel portare al centro le istanze che giungono dai territori e che si traducono, poi, in politiche pubbliche. I prefetti, ha proseguito Alfano, garantiscono la coesione sociale sulla base della legalità che incide quotidianamente sulla qualità della vita. I prefetti sono anche protagonisti di una funzione di sicurezza integrata e sussidiaria realizzata attraverso i protocolli d’intesa che sottoscrivono sul territorio con imprese e attori sociali.

Sull’emergenza immigrazione, il ministro dell’Interno ha lanciato l’idea – anticipata in sede GAI al Consiglio d’Europa – di un evento europeo da allestire a Lampedusa che diventerebbe una sorta di ‘checkpoint Charlie’ non più tra Est e Ovest ma tra Nord (rappresentato dall’Italia e dall’Occidente) e Sud del mondo come porta sull’Africa.

Atteso e seguitissimo da tutti i prefetti in aula è stato l’intervento del Presidente della Repubblicache, in apertura, ha lodato l’iniziativa della Conferenza apprezzandone l’ampiezza di respiro. La complessità della funzione prefettizia, secondo Napolitano, deriva anche dalle difficoltà che stanno incontrando le imprese e il mondo del lavoro, e dalle tensioni sociali. Per accrescere la tenuta complessiva del sistema-paese e per portarlo all’altezza delle trasformazioni in atto sui diversi piani, nel quadro di riferimento europeo e nella competizione globale – ha affermato il Presidente – dobbiamo far leva su molte componenti. Le istituzioni rappresentative, le amministrazioni pubbliche centrali e locali, le strutture statuali che sono preposte alla sicurezza e all’ordinato svolgimento della vita civile debbono agire mosse da un forte principio di unitarietà per poter dare il meglio di sé nel comune interesse nazionale. E ha concluso: “principio di unitarietà e interesse nazionale che sono sempre stati – signori Prefetti – la vostra bussola, guidandovi nel servizio che quotidianamente prestate alla Repubblica, e che mi fanno sentire a voi vicino, al Quirinale come ieri al Viminale, con solidarietà e con fiducia”.

Alla Conferenza intervengono ministri, politici, rappresentanti degli enti locali e delle associazioni rappresentative delle categorie economiche e sociali. Alla giornata conclusiva è presente il Presidente del Consiglio Enrico Letta.

Ringraziamo il ministro Alfano: ha rimesso in moto un’iniziativa essenziale per confermare l’importanza delle funzioni del prefetto sul territorio, soprattutto in un momento di estremo disagio economico e sociale. Tutti quanti ci siamo rammaricati e ci rammarichiamo del fatto che il precedente ministro, che da ex prefetto avrebbe dovuto comprendere immediatamente l’importanza di indire una Conferenza di questo tipo nel biennio passato, non abbia voluto dedicare la necessaria attenzione alla promozione delle funzioni del corpo prefettizio nell’interesse del paese. Ma per fortuna almeno questa lacuna è stata colmata.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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