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Maggio Musicale, Rossi: «Si va verso la liquidazione»

Orchestra del Maggio Musicale fiorentino
Orchestra del Maggio Musicale fiorentino

FIRENZE – Chiudere? No, liquidare. Questa l’ipotesi di soluzione verso la quale ci si sta avviando a rapide falcate per trovare una via d’uscita all’intricata matassa del Maggio Musicale fiorentino. «Si va verso la liquidazione che è l’unica alternativa alla chiusura definitiva del Maggio e che permette di pensare ad un rilancio nell’arco di più anni» ha spiegato il governatore della Regione Toscana, Enrico Rossi, dopo la riunione al Mibac (con il ministro dei Beni culturali, Massimo Bray) cui hanno partecipato anche il sindaco Renzi e il commissario del Maggio Bianchi.

E’ stato chiesto che il Governo intervenga anche con la Cassa Depositi e Prestiti. La liquidazione darebbe anche la possibilità di assorbire gli esuberi anche in un lasso di tempo pluriennale.

«Il mio obiettivo è salvare il Maggio, in totale coerenza con il mandato ricevuto dal Consiglio regionale della Toscana –ha affermato Rossi- Il commissario Bianchi ha prospettato un quadro della situazione gravissimo e ci ha informati che non esiste alternativa alla liquidazione della Fondazione, pena la sua definitiva e totale chiusura. Se questo è il passaggio tecnico obbligato, ho chiesto che venga accompagnato anche da un piano di rilancio produttivo del Maggio. Questo significa innanzitutto garantire al nuovo ente la necessaria liquidità per lo svolgimento della propria attività».

Protesta delle maestranze del Maggio Musicale
Protesta delle maestranze del Maggio Musicale

I sindacati nel frattempo hanno stilato la loro ricetta per il rilancio del Maggio. Cgil, Cisl e Uil hanno consegnato il loro piano al commissario straordinari: risparmi annui nel costo del lavoro dei dipendenti per circa 2.750.000 euro, corredato da una clausola di salvaguardia antilicenziamenti. I risparmi arriverebbero dalla sospensione, per un triennio, di alcune voci economiche degli stipendi legati ai contratti a tempo indeterminato (premio di risultato 475mila euro, indennità di esecuzione 409mila euro, maggiorazione turno serale 140mila euro, 3 punti di premio produzione 300mila euro) per un totale di 1 milione e 324mila euro; dall’internalizzazione di addetti alla vigilanza e del servizio di portierato (150mila euro), del servizio di pulizie (250mila euro) e dall’utilizzo di componenti del corpo di ballo come figuranti e comparse in alcune opere (60mila euro), per un totale di 460mila euro; dall’utilizzo di contratti di solidarietà per i dipendenti amministrativi (260mila euro), per gli addetti al laboratorio scenografico (130mila euro) e per il personale del palcoscenico (250mila euro), per un totale di 640mila euro; infine, dalla riduzione del ricorso ai contratti a termine, che, secondo le stime dei sindacati, apporterebbe un ulteriore risparmio di 300mila euro. A fianco di queste misure, per incrementare ancora i risparmi, Cgil, Cisl e Uil sostengono la necessità di proseguire la campagna, già in corso, di incentivi all’esodo volontario.

Maggio Musicale

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