Nazionale, Buffon: «Non mollo l’azzurro»
COVERCIANO (FI) – Gigi Buffon e la Nazionale. Capitano e Campione del Mondo con una maglia che ha indossato 134 volte. La storia è lì, a un passo, a due presenze dal record in azzurro di Fabio Cannavaro. Potrebbe tagliare questo traguardo martedì proprio a Torino, la città in cui quel ragazzo dotato di un talento è diventato leader e campione.
«Raggiungere Cannavaro a quota 136 presenze è forse una cosa normale per chi come me ha iniziato giovanissimo e finirà tardi, però sarà davvero una bella emozione – dice Buffon- Sono 16 anni che rappresento il mio Paese, ed è dal 1998 che sono titolare. Quando sono qui non si tratta mai di partite normali, sento forte la responsabilità di rappresentare una nazione intera: gioco sempre con il cuore, con passione. E per questo non sarò mai io a dire basta con l’Italia, mi sembrerebbe di disertare. Nesta e Totti l’hanno fatto? Beh, giocano in ruoli diversi, e hanno subito gravi infortuni. Insomma, nel momento in cui hanno lasciato la Nazionale la scelta era anche logica. Ma questa è una decisione che non mi rappresenta. Non dico che sia migliore la mia, io sto bene così e loro staranno bene con la loro scelta».
Sono tanti i momenti indimenticabili in Azzurro: «Le Nazionali a cui si rimane affezionati sono quelle in cui vinci. Quella del 2006, con un grandissimo allenatore che ci guidava, con tanti compagni, rimarrà sempre nel cuore. In Nazionale si creano dei rapporti anche lunghi e subentra una sorta di condivisione e affetto che è molto forte per me. La Nazionale con Donadoni, anche se non vincente, la ricordo volentieri, come quella degli Europei e della Confederations. E’ stata una grande Nazionale che ha stupito tutti, anche se stessa, per il gruppo da cui è composta e per i grandi valori morali che ognuno mette».
In queste ore tiene banco il possibile addio di Prandelli dopo il Mondiale. «La possibilità che Prandelli lasci la Nazionale dopo i Mondiali è un non-problema. Mi pare che tutti siano stati colti da un’ansia intempestiva, è una cosa che fa parte del gioco e tutti noi sapremo gestirla nel modo più naturale possibile. Avremo il Mondiale in Brasile, quando hai questo tipo di fortuna l’attenzione è rivolta solo al Mondiale».
In sala stampa anche Emanuele Giaccherini trasferitosi in estate dalla Juventus al Suderland. L’ex bianconero si sta ambientando in Premier: «Qui gioco per la salvezza, ma torno ad essere protagonista. Lasciare la Juve è stato difficile. Di Canio è come Conte ci fa lavorare tanto». Sulla Nazionale: «La Confederations mi ha dato tanta fiducia, ora dobbiamo chiudere subito il conto».