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Piombino mobilitata per salvare l'acciaieria

Sciopero a Piombino, catena umana per salvare la Lucchini

Piombino mobilitata per salvare l'acciaieria
Piombino mobilitata per salvare l’acciaieria

PIOMBINO – Una catena umana perché «Piombino non deve chiudere»: stamani Piombino è scesa di nuovo in piazza con i sindacati a fianco dei lavoratori della Lucchini, in adesione allo sciopero generale proclamato da Cgil, Cisl e Uil contro la legge di Stabilità, formando un serpentone che ha tagliato in due il centro della città.

In centinaia tra lavoratori, studenti, commercianti, fianco a fianco con indosso la t-shirt «Piombino non deve chiudere» si sono stretti le mani a formare un lunghissimo serpente su due file parallele che, partendo dal cavalcavia delle acciaierie, è arrivato fino a piazza Verdi.

«Sul sagrato di San Pietro, fasciato dal tricolore coi nostri simboli, ho appena parlato con Papa Francesco». Questo il messaggio che il sindaco di Piombino Gianni Anselmi ha postato sul suo profilo facebook. Il sindaco è a Roma da ieri per alcuni incontri ministeriali sulle vicende legate alla siderurgia e al porto di Piombino. «Gli ho detto di Piombino delle ansie legate al futuro e al lavoro -spiega il sindaco che ha consegnato a Francesco una lettera- un giubbotto blu di quelli che indossano i nostri operai, e una maglietta fatta dai nostri studenti con la scritta ‘Piombino non deve chiudere’».

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