Calciatore morto sul campo: necessari nuovi esami sul corpo
FIRENZE. A Foiano della Chiana c’è grande cordoglio per la morte di Matteo Roghi, il ragazzino di 14 anni morto in campo durante una partita di calcio. Ieri il feretro con il corpo di Matteo è rientrato a Foiano della Chiana, il paese dove viveva con la famiglia e oggi inizierà il pellegrinaggio per andare a portargli l’ultimo saluto.
Serviranno ancora esami istologici e altre indagini mediche per capire i motivi di quanto accaduto. Un accertamento delicato, anche perché dai suoi esiti può dipendere un giudizio severo sul fatto di non avere subito disponibile, a bordo campo, un defibrillatore: nessuna norma, per ora, lo impone, anche se la tendenza delle società a dotarsi dell’apparecchio salvavita è chiara, e nel fascicolo aperto dalla procura di Siena sulla morte del giovanissimo campione al momento non c’è nessun indagato.
Il medico legale incaricato dall’autopsia ha a disposizione 60 giorni di tempo per giungere alle sue conclusioni e per ora gli scenari sono tutti aperti, da quello di un aneurisma fino ad una sofferenza cardiaca mai venuta alla luce. Ma, come si diceva, questi sono anche i giorni del lutto. Un mazzo di fiori sul suo banco dell’istituto tecnico commerciale dove studiava è stato sistemato dai suoi compagni di classe e, insieme a tutti gli studenti dell’istituto, 120 ragazzi, hanno composto pensieri e poesie da consegnare alla famiglia.
La preside Anna Bernardini ha annunciato che saranno scritte anche in futuro poesie e ricordi da consegnare alla famiglia, mentre un professore ha rivelato che, a scuola, tutte le ragazzine erano innamorate di lui tanto da lasciargli bigliettini e post su Facebook. Tutti hanno ricordato il suo sorriso solare, ora purtroppo si aspettano soltanto i funerali.
