New York, c’è un vecchio sceriffo in città
Scuola pubblica, ambiente, certo. Ma soprattutto sicurezza. Non c’è sindaco che possa solo pensare di amministrare New York senza mettere al centro la possibilità di farla “vivere” ai residenti (e non solo), in tutti i quartieri. E così il primo cittadino italo-americano democratico Bill De Blasio, a un mese dalla consacrazione delle urne, ha deciso di affrontare subito il capitolo sicurezza, cambiando “sceriffo”.
Sarà William Bratton a guidare il dipartimento della Polizia di New York. Alla tenera età di 66 anni, Bratton non è alla prima esperienza nella Grande Mela. Anzi, possiamo dire che è stato lui – insieme al sindaco repubblicano italo-americano Rudolph Giuliani, quasi 20 anni fa – a dare un volto nuovo a New York, prima ai vertici di tutte le classifiche in fatto di criminalità.
Bratton ha già ricoperto l’incarico dal 1994 al 1996. In quegli anni la polizia di New York riuscì ad arrivare alla riduzione dei crimini, ma soprattutto Bratton cambiò la mentalità per combattere il crimine, coniando la famosa teoria delle “Broken windows” (finestre rotte), che partiva da un concetto fondamentale: nessuna deviazione rispetto alla legalità è possibile perché crea una più alta propensione al crimine, proprio come quando qualcuno passa da una casa con una finestra rotta, che quasi lo autorizza a non preoccuparsi più di tanto se anche quella accanto viene infranta. Una teoria che ha portato dritta la polizia a seguire la “Tolleranza zero”, considerata ancora un modello (non per tutti positivo).
La situazione oggi è comunque cambiata rispetto agli anni Novanta: allora erano le gang che si arricchivano col commercio di droga a spaventare New York, oggi la criminalità è più diffusa e le organizzazioni malavitose meno visibili. Per questo, probabilmente, a convincere De Blasio non sono stato tanto i successi di Bratton a New York, quanto quelli arrivati dallo “sceriffo” nel periodo di servizio a Los Angeles, dove ha utilizzato il controverso metodo dello “Stop and frisk”, in cui si autorizzano gli agenti di polizia a effettuare perquisizioni a tappeto per vedere se in certe zone o particolari fasce orarie ci sono donne o uomini con arme nascoste, droga o altro.
E’ un metodo controverso, secondo i più “liberal” usato come arma razziale contro le comunità nera e ispanica, eppure a Los Angeles ha prodotto risultati estremamente positivi. Secondo un report pubblicato da New York Daily News quando Bratton è arrivato a Los Angeles nel 2002 solo il 15% dei controllati con questa tecnica era tratto in arresto. Una percentuale che ha superato il 30% nel 2008, dopo la cura Bratton. Al contrario, dal 2002 al 2012, a New York solo il 6% dei fermi “stop and frisk” hanno prodotto un arresto. Da qui la scelta di De Blasio. Che – proprio come i suoi predecessori Giuliani e Bloomberg – sembra voler mettere la sicurezza al primo posto tanto da chiamare un nuovo sceriffo. Anzi, quello vecchio.