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«Il piano sanitario della Toscana lo rifarà la commissione»

Il piano sanitario regionale è scaduto da 4 anni
Il piano sanitario regionale è scaduto da 4 anni

Posso annunciare che il Piano Sanitario e sociale integrato della Toscana, bocciato dal Collegio regionale di garanzia, sarà sanato, in via del tutto eccezionale, per puro spirito di servizio, da nuove consultazioni della Commissione sanità. Consultazioni che avranno il fine di ripristinare “una interlocuzione che recuperi al Consiglio la dialettica che Statuto e regolamento, ancorché in forma interposta, pongono come obbligatoria”. Questa la decisione comunicata dal presidente del Consiglio regionale Alberto Monaci in una lettera inviata al presidente della commissione sanità, Marco Remaschi, e ai capigruppo consiliari. Una scelta mai avvenuta negli oltre 40 anni di storia della Regione Toscana.

Insomma, la Commissione sarà chiamata a togliere le castagne dal fuoco alla Giunta regionale, dopo che questa, con l’arroganza istituzionale che purtroppo le è propria, ha voluto forzare la mano presentando, il 7 febbraio scorso, un Piano socio-sanitario sottoforma di maxiemendamento ad una bozza redatta due anni fa. Non posso non manifestare più di una riserva sul fatto che debba essere la Commissione a svolgere un lavoro che compete alla Giunta. Se ad oggi la Regione non ha ancora un piano socio-sanitario, la responsabilità è del presidente Rossi e dei suoi assessori, non certo della Commissione, che in questi anni ha fatto fino in fondo il proprio lavoro. Nel primo scorcio di legislatura, la Giunta e la Commissione svolsero consultazioni che portarono alla redazione del testo. Testo che tuttavia nei mesi scorsi è stato stravolto dal maxiemendamento, senza che la Giunta sentisse il dovere di confrontarsi nuovamente con i soggetti attivi nel sociale e in sanità. Evidentemente, quando Rossi diceva che il mondo è cambiato in questi anni non pensava che questi cambiamenti avessero riflessi sul settore socio-sanitario.

C’è volontà di recepire queste indicazioni e quindi modificare il Piano, oppure questo passaggio in commissione si fa soltanto per sanare un vulnus e quindi ridare una patente di legittimità all’atto e così permettere a qualcuno di potere dire che il piano sanitario è stato approvato? Detto ciò, non mancherà il nostro apporto in commissione per cambiare un testo che, se vuole rispondere alle esigenze di programmazione della sanità toscana deve necessariamente essere modificato anche e soprattutto sulla scorta delle sollecitazioni che arriveranno nel corso delle consultazioni. Vogliamo sperare che l’approccio di tutti sia finalizzato allo stesso obiettivo: approvare uno strumento utile a tutta la sanità e non ad essere sbandierato in campagna elettorale.


Stefano Mugnai38px

Stefano Mugnai

Vice presidente vicario gruppo Coraggio Italia alla Camera

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