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Eni

Aziende di Stato: via alle nomine. Chi entra e chi esce

Finmeccanica

ROMA – Si avvicina il momento delle nomine per 600 ambitissimi posti da centinaia di migliaia di euro l’anno per i vertici delle più importanti aziende di Stato. Le proposte di candidatura per l’Eni, l’azienda certamente più rilevante, debbono essere presentate entro domenica 13 aprile. Il ministero dell’Economia potrebbe perciò anticipare la presentazione delle liste a venerdì 11 o sabato 12. In programma il rinnovo dei consigli di amministrazione delle più importanti società controllate dallo Stato, a cominciare da Finmeccanica , il cui termine di presentazione è il giorno dopo, il 14 aprile. Poiché le prime decisioni interesseranno l’Eni e i rinnovi potrebbero avere un effetto domino, è probabile che l’intero pacchetto di nomine sia gestito in un’unica soluzione.

SCARONI – Intanto Paolo Scaroni, ad dell’Eni, potrebbe essere fuori dai giochi per la conferma a presidente, considerati anche i problemi legati al processo per la centrale di Porto Tolle. Tra le aziende di primo piano, Finmeccanica, Eni, Enel, Terna, Poste, le 14 controllate dirette e le 50 indirette sono 350 le poltrone che lo Stato deve assegnare: che arrivano a 600 contando quelle dei collegi sindacali. Un esercito di uscenti che aspetta, non senza trepidazione, le scelte del battagliero Matteo Renzi. Il quale recentemente ha affermato che come «ci saranno delle riduzioni» nelle retribuzioni del ceto politico, così sarà «anche nelle aziende: ne vedrete delle belle».

FINMECCANICA – C’è molta attesa soprattutto per il vertice di Finmeccanica, sul quale nessuno si sbilancia. L’attuale presidente Gianni De Gennaro gode della stima di Giorgio Napolitano e più di una fonte sostiene che il presidente della Repubblica lo abbia blindato. Più incerto il futuro di Alessandro Pansa, che è ad del gruppo da un anno ma direttore generale da oltre dieci: si dice che a voler fare le scarpe a Pansa siano in molti, a cominciare da Franco Bernabè e Giuseppe Giordo, attuale ad di Alenia Aermacchi.

Pare possano non essere riconfermati i consiglieri di nomina del Tesoro, Dario Galli, Giovanni Catanzaro, Alessandro Minuto Rizzo, e l’ammiraglio Guido Venturoni (consigliere anziano, vice presidente). Francesco Parlato, che è considerato un tecnico, potrebbe invece essere confermato. Finora non sono state rispettate le quote rosa, quindi nel rinnovo il governo, che invece le ha rispettate in pieno, potrebbe insistere in tal senso. Assogestioni, invece, dovrebbe confermare i suoi rappresentanti: Paolo Cantarella e Silvia Merlo, Dario Frigerio e Ivanhoe Lo Bello.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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