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Toscana, scuole paritarie: 34mila studenti con il bonus

 

Scuole paritarie, dibattito a Firenze
Scuole paritarie, dibattito a Firenze

FIRENZE – In Toscana gli istituti non statali cattolici contano quasi 34mila alunni: circa 18mila nelle scuole dell’Infanzia (19% del totale); 9.500 i frequentanti della scuola primaria. Numeri minori per la secondaria di primo grado e di secondo grado (circa 2.000 allievi per ordine), il 2% del totale sulla scuola media e l’1% sulla scuola superiore. Quasi 3.400 le persone impiegate, tra docenti e personale tecnico.

“Le scuole paritarie e il modello toscano: novità, impegni e progetti per un sistema scolastico realmente integrato” è il tema al centro del convegno organizzato dalla Fism Toscana, in programma sabato 12 aprile al Convitto della Calza, a Firenze. Interverranno, tra gli altri, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, il cardinale Giuseppe Betori, arcivescovo di Firenze, il sottosegretario all’Istruzione Gabriele Toccafondi, il sindaco di Livorno e presidente dell’Anci regionale, Alessandro Cosimi e Leonardo Alessi, presidente di Fism Toscana. Durante il convegno verrà firmato il protocollo d’intesa tra l’associazione dei Comuni toscani e la Fism. Oltre che cattoliche, molte scuole paritarie dell’infanzia sono comunali: nella nostra regione, queste ultime sono frequentate da 7.500 bambini.

La Regione Toscana ha promosso l’iniziativa del “buono scuola” con la Legge Regionale n.54/2013, che stanzia un milione e mezzo di euro a sostegno delle famiglie che hanno i loro figli alla scuola dell’infanzia paritaria. Le domande presentate sono state 5.085; di queste ne sono state finanziate 3.860. “Si tratta di un’iniziativa importante, anche perché le 5 mila domande presentate – osserva Alessi – corrispondono a 4 milioni e mezzo di euro di necessità reali delle famiglie”.

“L’innovazione del buono scuola – sottolinea il presidente di Fism Toscana – è strumento fondamentale per il sistema dell’istruzione non statale, e i numeri mostrano che c’è un grande bisogno da parte delle famiglie di essere sostenute nelle spese per l’educazione dei figli. Anche rette medio-basse come le nostre (110 euro di media della scuola materna in Toscana) cominciano ad essere onerose. Infine fa riflettere che circa un terzo delle famiglie toscane che hanno figli alle paritarie abbiano fatto domanda per questo bando: è la dimostrazione che la scuola cattolica non è di élite, non è frequentata da ricchi ma che anzi molte nostre famiglie sono al limite della povertà. Quindi sbaglia chi dice che ‘chi vuole la scuola materna paritaria se la paghi’: le nostre sono scuole popolari. E non dimentichiamo che gli istituti scolastici non statali fanno risparmiare ogni anno alle casse pubbliche 6miliardi e 300milioni di euro”.

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