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Atti vandalici al corteo degli anarchici Pisa

Pisa, corteo degli anarchici: negozi imbrattati di uova e vernice spray

Atti vandalici durante il corteo degli anarchici a Pisa
Atti vandalici durante il corteo degli anarchici a Pisa

PISA – Decine di negozi, vetrate di banche e sportelli bancomat del centro di Pisa imbrattati con scritte spray e lanci di uova. È il bilancio della manifestazione degli anarchici, che si è svolta sabato 3 maggio, contro il piano di dismissione dell’ex reattore nucleare del Cisam di San Piero a Grado (Pisa), che prevede lo smaltimento di acque radioattive nel canale dei Navicelli in misura – sostiene chi è contrario al progetto – superiore ai limiti di legge.

Il passaggio del corteo dalle principali strade del centro storico e nelle vie dello shopping ha suscitato polemiche tra commercianti e residenti per i ripetuti atti vandalici consumati lungo il percorso. Alcuni dei 150 manifestanti hanno infatti imbrattato con spray e uova piene di vernice decine di negozi e di banche e sportelli bancomat. In qualche caso, impiegando un uncino legato a un bastone, sono stati tranciati anche i cavi delle videocamere di sorveglianza urbana per impedire il riconoscimento degli autori dei vandalismi.

Scritte e slogan offensivi sono stati vergati anche sulle pareti esterne della Scuola Superiore Sant’Anna, accusata di effettuare ricerca scientifica per scopi militari. Il corteo è stato guardato a vista da decine di agenti di polizia e carabinieri in assetto antisommossa, che però hanno preferito restare a distanza ed evitare il rischio di ulteriori disordini in caso di intervento diretto.

«È vergognoso e inaccettabile che nel 2014 i negozi di una città come Pisa debbano chiudere le loro serrande, davanti a un’orda di personaggi inqualificabili che si permettono la libertà e la licenza di imbrattare con vernici vetrine e sportelli bancomat», ha affermato il direttore della Confcommercio, Federico Pieragnoli. «Chi ha la responsabilità di tutelare l’ordine pubblico – ha aggiunto Pieragnoli – deve fare qualcosa, perché tutto questo non ha ragione di esistere. Onesti commercianti che investono migliaia di euro nelle loro attività improvvisamente ostaggio di personaggi scellerati che si permettono di devastare la città a proprio uso e consumo. Non ci sono altre parole: basta buonismo, basta tolleranza, basta giustificazionismo».

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