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Fisco, bonus di 80 euro: badanti e colf non li hanno ancora visti

Bonus fiscale 80 Euro (625x350)

 

ROMA – Man mano che si avvicina la scadenza del regime del bonus di 80 euro si scoprono, anche grazie alle precisazioni dell’Agenzia delle Entrate, alcuni meccanismi particolari che ne rendono più difficoltosa l’acquisizione per alcune categorie.

BONUS – Riassumiamo: il bonus spetta a tutti i lavoratori dipendenti e assimilati con un reddito annuo lordo, al netto del reddito dell’unità immobiliare adibita ad abitazione principale e delle relative pertinenze, compreso fra gli 8.000 e i 24.000 €. Andrà a scendere fino a scomparire per la fascia di reddito compreso fra 24.001 e 26.000 €.

OLTRE 24.000 – Se il reddito complessivo non supera i 24.000 €  il contribuente (capiente) avrà diritto al bonus di 80 €; se il reddito complessivo è compreso tra 24.000 e 26.000 euro il credito spetta per la parte corrispondente al rapporto tra l’importo di 26.000 euro, diminuito del reddito complessivo, e l’importo di 2.000 euro. Coloro che ricadono in questa fascia ricevono sì il bonus, ma ridotto fino ad azzerarsi, secondo una formula precisa, stabilita dalla legge. Per ogni cento euro di stipendio sopra i 24 mila euro il bonus mensile cala di 4 euro. Chi guadagna 25.500 euro l’anno, ad esempio, riceve 20 euro al mese, un quarto del bonus pieno.

COLF E BADANTI – I soggetti titolari nel corso dell’anno 2014 di redditi di lavoro dipendente, le cui remunerazioni sono erogate da un soggetto che non è sostituto di imposta, (ad esempio colf e badanti) tenuto al riconoscimento del credito in via automatica, e tutti i soggetti il cui rapporto di lavoro si è concluso prima del mese di maggio, potranno chiedere il credito nella dichiarazione dei redditi relativa al periodo di imposta 2014, utilizzarlo in compensazione, oppure richiederlo a rimborso.

COCOPRO – Cosa fare nel caso di credito non spettante.  I contribuenti che non hanno i requisiti per il ricevere il bonus, ad esempio perché hanno un reddito complessivo superiore a 26mila euro per via di altri redditi (oltre a quelli erogati dal sostituto d’imposta). E’ il caso per esempio dei cocopro, tempi determinati, part-time. Cumulando più entrate da datori diversi, il reddito può superare il limite massimo oltre il quale il bonus non spetta.Gli interessati devono comunicarlo al sostituto che recupererà il credito nelle successive buste paga. Se un contribuente ha comunque percepito un credito in tutto o in parte non spettante dovrà restituirlo nella dichiarazione dei redditi.

Come si può rilevare, in attesa di ulteriori decisioni e di reperire i fondi necessari per il rinnovo e l’eventuale estensione del bonus, si riscontrano già delle anomalie, che per di più interessano alcune delle categorie più deboli dei lavoratori. In sede di rinnovo del regime forse sarà opportuno pensare anche a questi.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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