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Unione Europea

Immigrati: Germania e Austria non li vogliono più. L’Ue decida una linea (altrimenti non pianga sugli sforamenti del deficit)

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ROMA – La ricca e grassa Germania della Cancelliera Merkel non vuole più accogliere immigrati. E’ quanto afferma il ministro dell’Interno tedesco, Thomas De Maizière, che chiede all’Europa di distribuire in modo più equo gli immigrati, sgravando i quattro, cinque Paesi che ne accolgono il maggior numero. Quando in passato lo aveva chiesto l’Italia l’Ue, ma anche la stessa Germania, avevano fatto orecchi da mercante.

MINISTRO – Secondo il Ministro la Germania non può continuare ad accogliere profughi. E ribadisce: «non possiamo risolvere, nel nostro Paese, i problemi della povertà nel mondo, meglio contribuire a migliorare le condizioni nei loro». Progetto antico, ma mai attuato, anche per le difficoltà di aiutare Paesi che non sono organizzati e nei quali gli aiuti vanno in mani diverse da quelle dei legittimi destinatari. Al settimanale Spiegel, De Maizière ha spiegato che se tutti si attenessero alle regole, Paesi come l’Italia, dove arrivano in proporzione molti più immigrati, ne potrebbero venire in parte sgravati.

COMMISSIONE UE – Il ministro ha inviato anche una lettera alla tetragona Commissaria europea agli Interni Cecilia Malmstroem, finora impermeabile ad ogni richiesta d’intervento. Nei giorni scorsi il governo tedesco ha reso più rigide le regole per chi proviene dai Balcani occidentali: per chi arriva da Serbia, Macedonia e Bosnia, dichiarati ormai Paesi sicuri. Per costoro non potrà più valere lo status di rifugiato.

AUSTRIA – L’Austria invece sta valutando la sospensione temporanea di Schengen e la reintroduzione dei controlli lungo la frontiera con l’Italia per fermare l’esodo di profughi verso nord. Quest’anno sono infatti 4.700 gli stranieri fermati in Austria. Quasi tutti sono stati respinti in Italia, solo 300 hanno chiesto asilo politico in Austria. Il ministro degli interni Johanna Mikl-Leitner e alcuni governatori non escludono la reintroduzione dei controlli di frontiera al Brennero e a Tarvisio, mentre c’è addirittura chi vorrebbe inviare al confine l’esercito.

Come al solito l’Europa va in ordine sparso, ciascuno tutela i propri interessi e le Istituzioni europee, in primis la Commissione, non riescono a governare il fenomeno.


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Paolo Padoin

Già Prefetto di FirenzeMail

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