
Livorno: il capitano De Falco (che ordinò a Schettino di tornare a bordo…) finisce dietro una scrivania

LIVORNO – Ricordate l’ufficiale della capitaneria di porto di Livorno che intimò a Schettino di tornare a bordo c….? Sì,il capitano Gregorio De Falco dopo dieci anni termina l’incarico nel settore operativo: a fine settembre sarà trasferito in altri uffici, sempre della Direzione marittima di Livorno. De Falco, come si ricorderà, ai tempi del naufragio della Costa Concordia era a capo della sezione operativa e dallo scorso anno aveva assunto l’incarico di caposervizio operazioni della Direzione Marittima di Livorno.
“Proprio stamani ho avuto notizia dal comandante Faraone che lascio il servizio operazioni e vengo destinato ad un ufficio di carattere amministrativo. Sono abbastanza amareggiato, perchè da dieci anni la mia ragione professionale è l’operativa, ma sono un militare”.
Lo ha detto lo stesso De Falco, commentando il suo trasferimento a margine di una conferenza stampa a Livorno. La notizia ha suscitato clamore anche nel mondo politico. Tanto che il deputato pisano Federico Gelli (Pd) ha annunciato un’interrogazione al ministro Lupi:”Il ministero dei Trasporti chiarisca la vicenda della rimozione del comandante Gregorio De Falco dal settore operativo della Capitaneria di Livorno e il suo trasferimento ad un ufficio amministrativo. Nel pieno del processo sul naufragio della Costa Concordia, è opportuno chiarire se ci siano motivazioni particolari dietro questa scelta. De Falco ha gestito in prima persona – spiega Gelli – nella notte tra il 13 e il 14 gennaio 2012 le fasi cruciali dei soccorsi dopo il naufragio della nave all’Isola del Giglio ed ha ricevuto per questo anche l’encomio solenne della Marina Militare. Sui mezzi di informazione di tutto il mondo è diventato il simbolo dell’Italia che prova a dare un’immagine diversa rispetto ad un disastro del genere. Questa rimozione, per la quale il comandante si sarebbe detto amareggiato, merita gli opportuni chiarimenti pubblici, anche per fugare eventuali sospetti”.
Francesco
Il Capitano Gregorio De Falco, ha brillantemente gestito i soccorsi della costa concordia naufragata il 13 – 14 gennaio 2014 all’isola del Giglio dando contezza che gli italiani non sono codardi. Ritengo che il movimento del Capitano De Falco dal servizio operativo a quello sedentario “dietro una scrivania”, sia un provvedimento amministrativo interno al Corpo scaturito dall’attuazione del regolamento militare e, che tutti i militari sono tenuti a osservare.
Sostengo vivamente il Capitano De Falco, chiedo a tutti di sostenere l’Ufficiale al fine di formare uno scudo di difesa che possa penetrare all’interno del regolamento militare e dare ampia chiarezza alle motivazioni del provvedimento adottato nei confronti dell’onorabilità del Capitano Gregorio De Falco.