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Rossi chiede riunioni al Governo per cercare di limitare lo sfruttamento dei cinesi a Prato

Maremma, alluvione, il governatore Rossi: «Voglio poteri straordinari per mettere la Toscana al sicuro»

Rossi chiede riunioni al Governo per cercare di limitare lo sfruttamento dei cinesi a Prato
Rossi chiederà al Governo lo stato di calamità per l’alluvione in Maremma

FIRENZE – «Si diano ai presidenti delle Regioni i poteri che sono in testa ai commissari di governo per dare un impulso straordinario alla messa in sicurezza del territorio». Così oggi 15 ottobre il presidente della Toscana, Enrico Rossi, ha chiesto poteri eccezionali per far fronte ai danni provocati dal maltempo. La dichiarazione è arrivata in una conferenza stampa per fare il punto su quanto accaduto in Maremma.

NO AL PATTO DI STABILITA’ – Rossi ha quindi insistito sulla necessità di togliere i finanziamenti per le opere che riguardano il rischio idraulico dal Patto di stabilità. «Se l’Italia è in guerra, bisogna che la Ue ci consenta di spendere», ha rilevato Rossi facendo riferimento alla battaglia contro i danni provocati da piogge, temporali ed esondazioni.

STATO DI CALAMITA’ – La Regione Toscana chiederà comunque lo stato di calamità naturale. Il governatore auspica anche un provvedimento analogo a quello preso a Genova per la sospensione del pagamento delle tasse a tutti coloro che sono stati colpiti dalle calamità. Rossi ha sollecitato inoltre interventi finanziari del governo per i danni provocati nel grossetano, in particolare agli agricoltori che hanno perso scorte e raccolti. Sono 40 i poderi invasi dalle acque, ha detto ricordando che, dopo l’alluvione del 2012, la Regione aveva stanziato circa 6 milioni di euro, ma questa volta non potrà fare altrettanto.

IL CONSORZIO NEL MIRINO – «Dal novembre 2012, quando c’è stata l’altra alluvione – ha detto il presidente -, la Regione Toscana nell’arco di due anni ha stanziato 21 milioni, ne ha spesi una buona parte ed entro il 2015 avrà sostanzialmente modificato la situazione in quella zona». Rossi ha poi insistito sulla necessità che il Consorzio di bonifica della Toscana del Sud faccia la sua parte. «Nel dicembre 2012 – ha ricordato Rossi – abbiamo stanziato 10 milioni di euro e ne sono stati spesi 5 con interventi che hanno dato un buon esito, un ritardo è stato accumulato per la realizzazione di un argine remoto a causa di difficoltà di progettazione e anche per le discussioni a livello locale, per questo noi avevamo sollecitato il Consorzio di bonifica a fare rapidamente la progettazione. Se questo argine remoto fosse stato fatto, con un finanziamento da noi erogato per 4,7 milioni, i danni sarebbero stati ancora più limitati».

LA REPLICA: ARGINI NON BASTANO – Da parte sua il presidente del Consorzio di bonifica della Toscana del Sud Fabio Bellacchi rispedisce al mittente le critiche del governatore Enrico Rossi. «Sono stato eletto il 28 marzo 2014 e quindi non posso rispondere delle precedenti gestioni – premette Bellacchi -, ma con questo non intendo sottrarmi dalle responsabilità: ho ricevuto una lettera dalla Regione Toscana l’11 agosto scorso in cui si intimava di realizzare il progetto per l’argine remoto sul fiume Albegna. Il progetto è stato fatto e approvato il 30 settembre, ora manca quello definitivo e contiamo di compiere l’appalto dei lavori a marzo 2015. Quello che mi è stato chiesto, io l’ho fatto». «Detto questo – puntualizza ancora Bellacchi – anche se avessimo realizzato l’argine remoto sul fiume Albegna non avremmo evitato la tragedia di ieri sera con la morte delle due sorelle: l’Elsa, che è un affluente dell’Albegna, si trova a quasi 10 chilometri più a nord e non c’entra nulla con quei lavori». La soluzione, rileva ancora il presidente del Consorzio, può arrivare solo «con la realizzazione di grandi laghi per invasare l’acqua».

DANNI A PISTOIA – Nella notte e nelle prime ore del mattino di stamani la provincia di Pistoia è stata interessata da rovesci temporaleschi. Si sono verificati allagamenti, dovuti alla mancata tenuta del sistema fognario e del reticolo idraulico minore. Alla sala operativa provinciale di protezione civile sono pervenute segnalazioni dai Comuni di Larciano, Serravalle Pistoiese, Monsummano Terme e Quarrata. La situazione più critica si è registrata nel comune di Larciano, dove si sono verificati allagamenti che hanno interessato alcune abitazioni e una azienda; sul posto sono intervenute squadre dei vigili del fuoco, squadre comunali e di volontariato. Squadre della Provincia sono state messe in preallarme, già dalle prime ore del mattino, per un eventuale supporto ai Comuni; il servizio difesa del suolo della Provincia, in collaborazione con il Consorzio Basso Valdarno, è intervenuto in somma urgenza su un fosso nel Comune di Larciano.

 

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