
Italia, immigrazione e respingimenti: oltre 8 mila i rimpatri dall’inizio del 2015

ROMA – Qualcosa inizia a muoversi nella politica dei rimpatri, grazie agli accordi conclusi con qualcuno (finora pochi) dei Paesi di provenienza dei migranti. Dall’inizio dell’anno sono stati 3.150 i «rimpatriati» con voli charter, su un totale di 8.497 irregolari rimpatriati. Due voli a settimana. Uno per il Cairo, l’altro per Tunisi. E poi una volta al mese, un charter atterra anche in Nigeria. Dalle prossime settimane ritorneranno a casa anche gli irregolari partiti dal Gambia.
Nonostante tutto, anche se con molte difficoltà, l’Italia sta cercando di ricostruire quella rete di accordi di riammissione con i Paesi di partenza dei flussi migratori. A settembre partiranno i negoziati con Costa d’Avorio, Senegal, Ghana, Bangladesh, Pakistan. Solo una goccia rispetto ai 100 mila migranti che hanno continuato ad arrivare nel nostro paese nel 2015, ma sembra comunque l’inizio di un’inversione di tendenza.
L’Italia del resto non può essere solo una «groviera» che accoglie flussi incontrollati di migranti e consente loro di varcare le frontiere per raggiungere i Paesi europei del Nord o del centro. Si punta a ridurre la presenza degli irregolari che in termini giuridici non hanno diritto di entrare in Italia. I migranti arrivano anche alle frontiere aeroportuali, Fiumicino o Malpensa, e non varcano il posto di polizia. Respinti perché privi dei permessi di soggiorno o di lavoro, vengono fatti imbarcare su un volo di linea che li riporterà a casa.
RIAMMISSIONI ATTIVE – Prendiamo le statistiche, i numeri del Viminale. Si chiamano «riammissioni attive», che si praticano quando le nostre forze di polizia bloccano migranti in entrata in Italia dai Paesi confinanti. In tutto, dei 698 migranti bloccati dal primo gennaio, 591 sono stati ripresi dai Paesi confinanti. Dall’Austria per le nostre forze di polizia ne erano entrati 122 ma Vienna ne ha ripresi solo 35. La Francia ha accettato 110 su 112 proposte di riammissione. La Slovenia ne ha accolte 66 su 79.
RESPINGIMENTI – Torniamo al capitolo dei respingimenti alle frontiere, ai provvedimenti di espulsione dei questori o dell’autorità giudiziaria. Siamo a una torta che si divide quasi a metà: al 31 luglio risultano rimpatriati 8.497 irregolari contro i 9.571 il cui provvedimento amministrativo di espulsione non è stato eseguito perché irrintracciabili. Sono gli albanesi, con 3.250 rimpatri, a guidare la classifica dei respingimenti, seguiti dai tunisini, 921, e dai marocchini, 680. Ma ci sono anche 146 cinesi, 337 moldavi, 133 siriani, 101 ucraini, 221 afghani.
