Siena, muore per un errore col robot chirurgico: 28 medici indagati di omicidio colposo
SIENA – Una setticemia contratta in seguito a un intervento chirurgico all’ospedale Le Scotte di Siena ha portato lo scorso 23 ottobre alla morte di un uomo di 68 anni. La procura ha aperto adesso un’inchiesta per omicidio colposo: sono 28 i medici indagati.
ROBOT – All’origine della tragedia ci sarebbe l’errore compiuto nel manovrare un robot chirurgico in sala operatoria. Sarebbe questa la causa di una lesione al paziente, nel corso dell’intervento chirurgico, in seguito alla quale, nel giro di soli 9 giorni, una setticemia indotta ha causato la morte dell’uomo.
DENUNCIA – Per questa vicenda la famiglia della vittima ha denunciato i sanitari del reparto di urologia dell’ospedale Le Scotte. Di seguito, la procura di Siena ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo che coinvolge 28 medici indagati. Ieri si è svolta l’autopsia disposta dal pm Fabio Maria Gliozzi. L’intervento risale al 15 ottobre scorso e il paziente è morto il 23 ottobre.
OPERAZIONE – L’operazione chirurgica era stata programmata il 15 ottobre per l’asportazione di un tumore alla prostata e durò sei ore e 45 minuti. Ma poi, secondo la denuncia dei familiari del paziente, assistiti dall’avvocato Massimo Rossi, subito il paziente si lamentò di un forte dolore alla bocca dello stomaco. Per ore non sarebbe stata fatta una diagnosi precisa della causa di questi dolori, ma intanto si formò una chiazza di colore verde di 15 centimetri di diametro.
LESIONE – Alle 21 il paziente fu riportato d’urgenza in sala operatoria e poi nel reparto di terapia intensiva post-operatoria. Il chirurgo del secondo intervento avrebbe riferito alla famiglia – proprio dopo la seconda operazione fatta per suturare una lesione all’intestino – che si sarebbe trattato di un errore di manovra del robot tale da produrre un’incisione in un diverticolo e quindi la formazione di un edema nell’addome, sul fianco destro.
AUTOPSIA – Il paziente non si riprese più e morì alcuni giorni dopo. Riguardo all’autopsia, che si è svolta ieri 2 novembre, l’avvocato Rossi ha eccepito un possibile caso di incompatibilità tra i consulenti: «La procura di Siena – evidenzia il difensore della moglie e dei figli del 68enne – ha conferito l’incarico di effettuate l’accertamento morte al professor Mario Gabbrielli che oltre ad essere direttore della Medicina legale universitaria del Policlinico Le Scotte è anche il membro tecnico scientifico del Comitato Gestione Sinistri che valuta i vari eventi avvenuti all’interno dell’azienda in termini di responsabilità civile dei medici», pertanto «la perizia, nonostante opposizione documentata dei legali di parte offesa, è stata affidata a chi domani sarà incaricato di valutare la responsabilità civile dell’azienda in relazione a questo evento». Sempre secondo l’avvocato Massimo Rossi «tra i chirurghi operanti e in particolare nel primo intervento che è quello che ha causato indiscutibilmente la lesione, vi è il figlio del direttore generale» dell’Asl di Siena.