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Immigrazione: la Germania vuole tasse UE sulla benzina per l’accoglienza

Wolfgang-Schaeuble
Wolfgang-Schaeuble

Di fronte alle polemiche nate dopo i fatti di Colonia e alle difficoltà in chiave elettorale della cancelliera Merkel il ministro delle Finanze tedesco, Wolfgang Schaeuble, ha lanciato l’idea di un’addizionale sulla benzina a livello europeo per coprire i crescenti costi legati ai migranti. «Dobbiamo mettere in sicurezza i confini dell’area Schengen e non possiamo fallire a causa di fondi limitati» ha dichiarato al Sueddeutsche Zeitung. «Ho suggerito – ha spiegato facendo riferimento a quanto detto all’ultimo Eurogruppo – di fissare una tassa su ogni litro di benzina, se non ci sono fondi sufficienti nei budget nazionali o in quello europeo».

DANIMARCA E SVIZZERA – Non si tratta di un’idea molto originale: già la Danimarca e la Svizzera hanno adottato una misura di questo genere (però a carico degli interessati e non della collettività), imponendo ad esempio ai rifugiati che arrivano in Svizzera l’obbligo di consegnare allo Stato ogni bene che valga più di mille franchi svizzeri, per contribuire alle spese per il loro mantenimento. Anche la Danimarca ha approvato una legge che prevede la confisca dei beni dei rifugiati per pagare le spese di accoglienza.

ITALIA – Il buonismo italiano non permette di arrivare alla statuizione di tali misure estreme: infatti il ministro Alfano ha subito dichiarato: «Non condivido assolutamente la posizione della Danimarca sulla confisca dei beni ai migranti».  Le associazioni caritatevoli che si occupano, lautamente pagate, dell’assistenza ai migranti, lodando il naturale spirito di accoglienza con il quale le famiglie lampedusane hanno saputo soccorrere e accogliere chi arrivava via mare, affermano che «da qui si dovrebbe partire nella definizione delle scelte in Europa e nel mondo, per non arretrare pericolosamente». Concetto ribadito fermamente dalle autorità religiose: il direttore della Fondazione Migrantes, monsignor Giancarlo Perego, in occasione
dell’odierno Giubileo dei Migranti ha dichiarato: “Per rigenerare l’Europa serve l’incontro con il Sud del mondo. L’Europa senza migranti muore”.

Si tratta, come evidente, di posizioni antitetiche, mentre sarebbe necessario che l’Europa, dopo tanti discorsi e tanti progetti, trovasse un accordo effettivo per far fronte all’ondata di migranti che è destinata, secondo le previsioni, a crescere ancora. E che rischia di minare a breve le fondamenta politiche e a lungo termine anche quelle economiche dell’Unione europea. Ma per favore, lasciamo perdere nuove tasse. Il rimedio sembra peggiore del male: la gente è già infastidita e protesta per la troppo rilevante presenza e il comportamento incivile e talvolta illegale di molti immigrati, e diventerà ancor più insofferente se si vedrà costretta a pagare ulteriori balzelli per la loro accoglienza. Ci pensino i governanti europei prima d’intraprendere questa strada e riflettano piuttosto sulla circostanza che molti stati membri (che diventeranno sempre di più se si va avanti di questo passo) stanno preparandosi a limitare la libera circolazione delle persone e a addossare ai profughi una parte delle spese di mantenimento.

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Ezzelino da Montepulico


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