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Stop alle pompe di benzina per lo sciopero dei gestori

Benzina: il prezzo cala molto alla produzione, ma poco alla pompa. Protestano i consumatori

Benzina: torna a salire il prezzo alla pompa
Benzina: non scende il prezzo alla pompa

ROMA – Non importa essere esperti di economia per rendersene conto: quando le quotazioni del petrolio aumentavano, il prezzo alla pompa schizzava in alto immediatamente. Ora che, da mesi, il greggio costa poco, la riduzione al distributore è scandita al ribasso solo da qualche centesimo. Il presidente di Adiconsum, Pietro Giordano, attacca:  ”Da giorni assistiamo al crollo del prezzo del petrolio. Un crollo che gli automobilisti attendevano da anni e che finalmente è arrivato, ma con conseguenze che non si aspettavano.  Infatti al crollo del petrolio non è seguito il tanto auspicato crollo dei prezzi dei carburanti. Il motivo è semplice: la forte tassazione (70%) applicata dallo Stato grazie all’imposizione delle accise e al pagamento dell’Iva sulle accise stesse”.

Lo Stato, rileva Giordano, ”ha trasformato l’auto in un bancomat, al pari della casa. Ma l’auto non è un bene di lusso, è un mezzo per raggiungere il proprio posto di lavoro, a fronte anche di una condizione fortemente critica del trasporto pubblico locale”. I consumatori-automobilisti, aggiunge, ”non solo non usufruiscono del calo dei prezzi del petrolio sul mercato internazionale, ma neanche della diminuzione dei prezzi del carrello della spesa che ne deriverebbe, visto che in Italia, la maggior parte dei prodotti viaggia su gomma”. Adiconsum chiede al Governo, conclude Giordano, ”di abrogare le accise anacronistiche, di abolire l’Iva sulle accise e di discutere con le Associazioni Consumatori la riforma del trasporto pubblico locale, di cui il ministro Delrio ha annunciato essere già pronta una bozza”.

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