
Cambio lira-euro: solo chi ha documentazione valida può presentarsi a Bankitalia. L’elenco delle banconote rimborsabili
ROMA – Fino a due settimane fa, cioè da quando è stata riaperta la possibilità di fare il cambio in euro (il 22 gennaio), c’erano ancora nei cassetti degli italiani, oltre un miliardo di vecchie lire. È stato cambiato presso le filiali della Banca d’Italia per un controvalore di circa 564 mila euro. È come se 74 italiani avessero ancora in casa poco più di 13 milioni di lire, circa 7mila euro. In tutto sono state 74 le operazioni di cambio effettuate in attuazione della sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittimo il decreto legge 201 del 2011 con il quale il termine per il cambio era stato anticipato dal 28 febbraio 2012 al 6 dicembre 2011. A renderlo noto è la Banca d’Italia. Va ricordato che le monete in lire hanno cessato di avere corso legale il 28 febbraio 2002. Ora possono cambiare le lire in euro solo coloro che avevano presentato le domande nei termini prestabiliti. Qui sotto pubblichiamo l’elenco delle banconote ancora rimborsabili.
SENTENZA – A partire dalla pubblicazione della sentenza della Consulta sono state ricevute dall’Amministrazione centrale della Banca d’Italia circa 2.300 richieste di chiarimenti e segnalazioni (sulla base del modulo che abbiamo pubblicato su Firenzepost), alcune delle quali indirizzate anche al ministero dell’Economia e delle Finanze. La Banca risponde individualmente a ciascuna richiesta, analizzando i diversi casi alla luce delle istruzioni operative ricevute. Finora è stato dato riscontro quasi alla metà delle comunicazioni pervenute.
MINISTERO – Nel dare esecuzione alla sentenza della Corte Costituzionale, il ministero dell’Economia e delle Finanze, per garantire certezza e trasparenza alle operazioni di conversione, ha esplicitamente previsto l’obbligo di dimostrare di aver presentato la richiesta di cambio tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo.
RICHIESTA ENTRO IL 28 FEBBRAIO 2012 – Come annunciato dal comunicato del 21 gennaio scorso, in base alla normativa vigente, la Banca d’Italia può pertanto procedere alla conversione delle lire solo se tale obbligo è rispettato. Operazioni di cambio che non soddisfino questa condizione, avanzate cioè da persone che non sono in grado di dimostrare di aver presentato una istanza di conversione entro i termini originari, non essendo previste nell’attuale quadro legislativo, richiedono l’introduzione di una nuova norma.
ISTRUZIONI MINISTERIALI – Infatti può essere soddisfatto solo chi è in grado di documentare di aver richiesto di convertire lire tra il 6 dicembre 2011 e il 28 febbraio 2012, specificandone l’importo, potrà eseguire la conversione presso una qualsiasi delle Filiali della Banca d’Italia che svolgono il servizio di Tesoreria dello Stato, vale a dire: Agrigento, Ancona, Aosta, Bari, Bologna, Bolzano, Brescia, Cagliari, Campobasso, Catania, Catanzaro, Firenze, Forlì, Genova, L’Aquila, Lecce, Livorno, Milano, Napoli, Palermo, Perugia, Pescara, Potenza, Reggio Calabria, Roma Succursale, Salerno, Sassari, Torino, Trento, Trieste, Venezia, Verona.
DOCUMENTAZIONE – Gli interessati potranno recarsi allo sportello portando – oltre alle lire da convertire – idonea documentazione della richiesta fatta a suo tempo, in particolare: richieste scritte (cartacee con sottoscrizione, tramite PEC o semplici e-mail), ovvero dichiarazioni relative alla mancata effettuazione del cambio da parte di una Filiale della Banca d’Italia, purché sottoscritte da parte del personale dell’Istituto, con data non successiva al 28 febbraio 2012. La conversione potrà avvenire anche sulla base di una diversa documentazione, purché la stessa presenti analoghe caratteristiche di affidabilità, che saranno valutate caso per caso dalla Banca d’Italia.
CAUSE – Per quanto riguarda le cause legali in corso, ove sussistano le condizioni di cui sopra la Banca d’Italia proporrà la stipula di specifici accordi transattivi con gli avvocati dei ricorrenti. Per altri eventuali casi il Ministero dell’Economia e delle Finanze ha informato che sono in corso gli indispensabili approfondimenti giuridici e finanziari, per i quali la Banca d’Italia presterà la propria collaborazione.
Per chiarimenti e segnalazioni è attiva la casella conversionelireeuro@bancaditalia.it.
Elenco delle banconote in lire rimborsabili
500.000 “tipo 1997”
100.000 “tipo 1983”
100.000 “tipo 1994”
50.000 “tipo 1992”
10.000 “tipo 1984”
5.000 “tipo 1985”
2.000 “tipo 1990”
1.000 “tipo 1990”
Michele
Alla richiesta di conversione entro il 2012 le banche si limitavano a non cambiare punto. Nessun documento comprovante la richiesta e successiva negazione. Solita porcata all’italiana.
Fabio
Che buffonata!