Giovani italiani: una generazione smarrita che cerca rifugio all’estero (88,3%)
MILANO – Abbiamo più volte affermato e constatato che l’Italia non è più un paese per i giovani. A riprova di questo il Rapporto Giovani, l’indagine nazionale promossa dall’Istituto Giuseppe Toniolo, in collaborazione con l’Università Cattolica e il sostegno di Fondazione Cariplo e di Intesa Sanpaolo, ha realizzato un approfondimento internazionale sulla condizione delle nuove generazioni, nei più grandi paesi europei (Germania, Regno Unito, Francia, Italia e Spagna) su un campione di 1.000 giovani tra i 18 e i 32 anni rappresentativo all’interno di ciascun paese.
EMIGRAZIONE – In quasi tutti i paesi presi in considerazione, più del 50% del campione concorda (molto o abbastanza) con l’affermazione che l’emigrazione è l’unica opportunità di realizzazione, pur con differenze rilevanti: dal 91% della Spagna all’ 88,3% dell’Italia e al 53,9% del Regno Unito. Unica eccezione è la Germania, dove questa percentuale si ferma al 47,6% (la metà rispetto a Italia e Spagna).
SMARRITI – I giovani italiani appaiono smarriti e preoccupati, e vedono con grande pessimismo la situazione del paese, considerando le opportunità offerte sensibilmente peggiori rispetto al resto del mondo sviluppato. Infatti, tre giovani su quattro hanno questa opinione. Rispetto allo scenario non incoraggiante i giovani italiani non rimangono però passivi. Alcuni puntano su un adattamento al ribasso, quantomeno in attesa che le condizioni possano poi migliorare; altri hanno maturato la consapevolezza della necessità di rimboccarsi le maniche e diventare intraprendenti o imprenditori di se stessi. Mentre per altri ancora la soluzione è quella dell’emigrazione. Infatti, l’88,3% dei giovani italiani è disposto ad emigrare stabilmente pur di migliorare le proprie condizioni di vita e di lavoro. Oltre il 60% è disposto a farlo anche all’estero. Titolo di studio e status occupazionale influiscono poco su questa scelta, perlomeno per i giovani italiani.
I paesi che attraggono di più i nostri ragazzi sono gli Stati Uniti con il 17,5%, il Regno Unito con il 14 %, la Germania con il 12,2 %, la Francia con il 3,5% e infine la Spagna con l’1,5%.
OPPORTUNITÀ – Secondo l’indagine per il 74,8% degli italiani andare all’estero è soprattutto un’opportunità per fare nuove esperienze e confrontarsi con altre culture, contro il 63,4% dei francesi, il 41% dei tedeschi, il 48,8% degli inglesi e il 60,6% degli spagnoli. Ma la fuga all’estero rimane soprattutto una necessità per trovare migliori opportunità di vita e lavoro per il 45,4% dei giovani italiani. Sensibilmente differenti le percentuali dei coetanei francesi con il 15,4%, i tedeschi con il 5,6%, gli inglesi con il 7,7% e gli spagnoli con il 20,8%.
SCELTA – La scelta di emigrare dipende dalla percezione che si ha delle opportunità offerte dal proprio paese. Se per tre quarti dei giovani italici (75,6%) le opportunità offerte dal proprio paese sono peggiori, questo è vero solo per il 20% dei francesi, il 17% dei britannici e per meno del 10% dei tedeschi (8,6%). Al contrario, più di un quarto di britannici e tedeschi (rispettivamente il 25,6% e il 27,4%) concordano che il proprio paese sia attrattivo anche per i giovani stranieri; mentre ciò è vero solo per il 9,8% degli italiani.
“I giovani italiani – spiega Alessandro Rosina, ordinario di Demografia e Statistica sociale alla Facoltà di Economia dell’Università Cattolica di Milano e uno dei curatori del Rapporto Giovani del Toniolo – non sono una generazione “senza futuro”, una generazione “perduta”. Sembrano piuttosto una “generazione smarrita”, che sta cercando la propria strada e fa fatica a trovarla nel nostro paese”.
Luigi
Sono sempre di più i ragazzi (e non) che lasciano l’italia, tra i motivi principali ci sono la mancanza di lavoro, i servizi che non funzionano, la qualità della vita, il lavoro mal pagato, e tanto tanto altro ancora…personalmente ho amici che si sono laureati e subito dopo sono andati all’estero ed hanno subito trovato un lavoro, con contratto a tempo indeterminato, ottimo stipendio e gli hanno subito assegno lavori di responsabilità, il tutto senza fare anni ed anni di schivismo alle dipendenze di qualcuno che in italia a stento gli avrebbe pagato il rimborso spese.
Nel nostro paese tra le tante cose che non vanno come dovrebbero c’è soprattutto la mentalità di molti datori di lavoro, mentalità che è difficile trovare anche ai tempo del medioevo, in mabito lavorativo bisogna cambiare mentalità e approccio nei confronti dei lavoratori, quando le aziende sono in crisi la prima cosa che tagliano sono i dipendenti come se il problema fosse quello, quando magari nella medesima azienda poi si scoprono dirigenti strapagati che non sanno fare il loro lavoro, oppure sprechi di denaro in quantità smisurate…..
A tutti coloro che intendono trasferirsi all’estero consiglio di non farsi prendere dalla smania di fuggire e partire subito, prima di fare un passo del genere bisogna informarsi sul paese verso cui ci si vuole trasferire e prendere informazioni, internet come sempre è una manna dal cielo e si possono trovare tutte le informazioni di cui abbiamo bisogno, l’organizzazione è importantissima, per farvi un’idea date uno sguardo a questa pagina
http://www.bloglavoro.com/2015/08/05/lavorare-all-estero-siti-per-trovare-lavoro-in-europa.htm
un’ottimo elenco di siti per trovare lavoro all’estero, inoltre vi consiglio di prendere informazioni anche sullo stile di vita, sulle tasse e sulla burocrazia del paese in cui intendete trasferirvi, è necessario avere un quadro completo per non fare un buco nell’acqua.