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Polizia,Franco Gabrielli è il nuovo capo: la costituzione come stella polare. L’avvicendamento con Alessandro Pansa

capo

ROMA – Una certezza, la Costituzione come stella polare; un messaggio chiaro, serve un coraggioso processo di innovazione che non sia di facciata; un avviso ai naviganti, la Polizia non deve salvaguardare interessi particolari ma perseguire il bene comune e la sicurezza dei cittadini: dunque, chi sbaglia deve pagare.

Franco Gabrielli pronuncia il suo primo discorso da capo della Polizia facendo subito capire le linee su cui baserà il suo mandato. Davanti al ministro Alfano e al suo predecessore Pansa, Gabrielli ha parlato di sfide innumerevoli che attendono la Polizia, a partire dalla necessità di consolidare la sensazione di sicurezza nel paese: bisogna far si che i cittadini non solo siano sicuri, ma si sentano anche sicuri.

Parole apprezzate dal titolare del Viminale secondo il quale nell”avvicendamento tra Pansa e Gabrielli c’è la prova che la Polizia è un Corpo serio, capace di selezionare al suo interno le migliori risorse, in una continuità che non s”interrompe. «Abbiamo qui due persone che hanno dimostrato di essere uomini – ha detto Alfano – Pansa, un uomo perbene che ha servito le istituzioni repubblicane e che continuerà a servirle, e Gabrielli, che è diventato capo della Polizia non perché è stato sorteggiato ma perché è un uomo che ha una formazione globale e poliedrica».

Anche Pansa ha sottolineato come la continuità al vertice sia un successo per la Polizia. «Gabrielli ha la possibilità di dare un colpo d’ala – ha detto – è un professionista esperto e con la mente aperta, ed è un poliziotto». Un saluto, quello del nuovo direttore del Dis che lascia la polizia dopo 41 anni, molto emozionato. : «Vorrei ringraziare tutti gli uomini e le donne della Polizia, grazie a loro e al sostegno del governo posso dire che lascio un’amministrazione che è d’esempio per tutte le altre. Senza contare che in un periodo in cui stiamo assistendo alla più grave minaccia terroristica mai affrontata e alla più grande migrazione mai avuta, siamo riusciti a mantenere alta la sicurezza nel nostro paese».

Gabrielli conosce bene come funziona la macchina della sicurezza e le sue dinamiche. E sa bene che avrà bisogno del sostegno del governo e, soprattutto, dell”apparato. Non è un caso infatti che nel suo discorso si sia rivolto innanzitutto ai poliziotti. Per dire: sarò sempre al vostro fianco ma, anche, per chiedere loro di essere protagonisti di un coraggioso processo di cambiamento che non può essere più rinviato e che non può neanche essere di facciata. Di qui l’appello ai sindacati, che rappresentano un’irrinunciabile conquista, affinché ci sia sempre confronto e un messaggio alle altre forze di polizia, che sono un arricchimento e con le quali devono esserci sinergie e non contrasti.

L’ultimo saluto, Gabrielli l’ha voluto dedicare ai suoi genitori, che gli hanno insegnato il rispetto, e ad uno di quelli che lui stesso ha definito miei maestri, Antonio Manganelli: «è stato un indimenticabile e fraterno amico, che mi ha apprezzato e tutelato.»

 

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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