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Scuola: Renzi ammette, non tutto è andato come volevamo

Buona-Scuola

ROMA – Sulla riforma della scuola “non tutto ha funzionato come avremmo voluto”. In un momento di sincerità il premier riconosce le pecche della riforma, ma ha dato subito la colpa a carenze dei governi precedenti. Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi, nel suo intervento a Unomattina, ha spiegato che a causa di “una stratificazione degli ultimi venti anni noi abbiamo moltissimi insegnanti del Sud e gli allievi sono soprattutto al Nord. Una soluzione andava trovata. A chi lascia il proprio comune per andare a lavorare fuori faccio gli auguri di buon lavoro e l’in bocca al lupo, penso che sia importante che non perdano l’entusiasmo di coinvolgere i propri ragazzi, perché quello di fare l’insegnante è il mestiere più affascinante del mondo. Però – ha aggiunto – non è che possiamo improvvisamente trasferire gli studenti dal Nord al Sud per non far spostare gli insegnanti, perché altrimenti diventerebbe ridicolo”. Renzi ha ricordato che “con calma e prudenza abbiamo fatto molti interventi sull’edilizia scolastica, sull’alternanza scuola-lavoro. Sugli insegnanti quello che abbiamo sbagliato, discutiamone, ma finalmente, dopo vent’anni, ci sono 100mila insegnanti che non vivono più di supplentite. Ciò che dovrà essere migliorato lo faremo, perché quelli che dicono che fanno tutto bene sbagliano, perché non è così”.

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