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Referendum: exit poll, prevale il no con il 59,5% contro il 40,5%. Renzi riconosce la sconfitta e annuncia le dimissioni

renzi

ROMA – L’Italia ha votato con percentuali di adesione molto alte (circa il 70%), segno che la radicalizzazione della contesa voluta fin dall’inizio dal premier Matteo Renzi e ancor più il suo impegno personale nella campagna referendaria hanno avuto il loro effetto. Secondo gli exit poll vince il No col 59,5%, con il Sì al 40,5.%. Se i risultati fossero confermati in questa proporzione si tratterebbe di una sonora sconfitta del rottamatore  che ne dovrebbe trarre le conseguenze. Il referendum, come avvenne con la Brexit, e come Firenzepost ha sostenuto fin dall’inizio, si è trasformato, per volontà soprattutto del premier, in un voto pro o contro Renzi, e gli italiani hanno risposto in massa dicendo che ne hanno abbastanza delle sue chiacchiere. E con lui è stato sconfitto pesantemente «Re» Giorgio Napolitano, che, a questo punto, dovrebbe ritirarsi definitivamente dalla scena politica. In grave difficoltà, ora, anche il >Pd, partito del premier, che rischierebbe molto se si andasse alle elezioni rapidamente. A votare per il referendum costituzionale sono stati 46.714.950  elettori, nei 7.998 Comuni e nelle 61.551 sezioni elettorali del territorio nazionale. A questo punto diventa ininfluente il tanto contestato voto degli italiani all’estero.

RENZI – Il presidente del Consiglio, Matteo Renzi ha riconosciuto la sconfitta, netta e ha annunciato le dimissioni: «Mi assumo tutte le responsabilità della sconfitta. Volevo ridurre il numero delle poltrone: la poltrona che salta è la mia». Visibilmente emozionato, deluso, sconfitto, senza quell’alterigia che ha caratterizzato da sempre le sue dichiarazioni,  durante la conferenza stampa convocata a Palazzo Chigi intorno a mezzanotte, il premier ha fatto quello che aveva annunciato all’inizio della campagna elettorale, in caso di vittoria del No: «Domani pomeriggio convocherò il cdm, ringrazierò i miei colleghi e salirò al Quirinale, dove consegnerò le dimissioni nelle mani del presidente Mattarella».

E ha aggiunto: « Chi lotta per un’idea non può perdere – ha aggiunto-. Voi non avete perso, sentitevi soddisfatti per il vostro lavoro. Vorrei che foste fieri di voi stessi. Si può perdere un referendum, ma non si può perdere il buon umore. Io ho perso, in Italia non perde mai nessuno. Io non sono così: ho perso. Non sono riuscito a portarvi alla vittoria. L’esperienza del mio governo finisce qui.» Ha poi ringraziato quanti hanno lavorato perché le riforme andassero avanti e sotto lo sguardo della moglie Agnese, in sala per accompagnarlo, come ha spesso fatto nei momenti più importanti del suo mandato, ha ringraziato lei e i figli per l’appoggio ricevuto. Consegnerà il dossier di quanto fatto e quanto resta da fare al presidente che sarà incaricato di gestire un nuovo governo dal Presidente Mattarella.

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Paolo Padoin

Già Prefetto di Firenze Mail

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