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Firenze: Dante Alighieri ebbe tre figli maschi (anche Giovanni, prima di Jacopo e Pietro). La prova all’Archivio di Stato

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FIRENZE – Di Giovanni, primo dei tre figli maschi di Dante, oltre ai due noti Pietro e Iacopo, si parlò in occasione del sesto centenario della morte: Francesco Paolo Luiso pubblicò nel 1921 un contratto di cambio stipulato a Lucca nel 1308 tra la società fiorentina dei Macci e quella lucchese dei Moriconi, al quale aveva assistito come testimone un Giovanni figlio di Dante Alighieri da Firenze. La notizia suscitò grande clamore, ma anche diffidenza, e non venne ritenuta attendibile da molti dantisti. Nel 1972 Renato Piattoli, curatore del primo Codice Diplomatico Dantesco pubblicato nel 1940, scoprì all’Archivio di Stato di Firenze un’altra fonte di estrema rilevanza per la biografia dantesca, ovvero un documento di un notaio fiorentino che reca la data del 20 maggio 1314 e che nomina ancora Giovanni, figlio legittimo nato da Gemma Donati.

Piattoli morì nel 1974 e non ebbe modo di pubblicare la sua scoperta. Hanno provveduto a farlo, rimettendo in auge anche il documento del 1308, Teresa De Robertis, Giuliano Milani, Laura Regnicoli e Stefano Zamponi nel volume «Dante tra il settecentocinquantenario della nascita (2015) e il settecentenario della morte (2021)», appena pubblicato da Salerno Editrice.

Il documento testimonia – spiega all’AdnKronos la paleografa Laura Regnicoli, docente a contratto presso l’Università di Firenze – «senza ombra di dubbio che Dante ebbe un figlio di nome Giovanni: un terzo maschio, accanto ai già noti Pietro e Iacopo, sulla cui esistenza si era lungamente discusso e che soltanto grazie a questo documento è divenuta certa».

Il documento che cita il terzo figlio (in realtà fu il primo nato dal matrimonio con Gemma) è contenuto nel registro di imbreviature di ser Bernardo Cassi : qui infatti compare Giovanni figlio di Dante di Alighiero, in veste di testimone a un atto rogato il 20 maggio 1314 nella chiesa di Pagnolle, una località oggi nel comune di Pontassieve (Firenze), in occasione dell’assemblea annuale dei capifamiglia di quel popolo. Questo documento notarile del 1314 conferma l’attendibilità dell’altro documento recuperato da Francesco Paolo Luiso, rendendo indubbia l’esistenza di Giovanni presente a Lucca nel 1308 (il dato coinciderebbe con la biografia paterna) e a Firenze nel 1314.

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