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Camillo Cipriani A5c37d06

Spesa pubblica: nel 2017 aumentano anche quelle del Quirinale, oltre 354 milioni di euro

QUIRINALE
Il Palazzo del Quirinale

Il quotidiano La Notizia ha fatto le pulci alle spese della presidenza della repubblica che, nonostante il Presidente Mattarella faccia vita spartana e predichi l’economia della gestione, aumenteranno anche nel 2017. Se nel 2015 le spese preventivate complessive erano pari a 344 milioni e nel 2016 a 343, quest’anno, secondo quanto si legge nel bilancio di previsione pubblicato in questi giorni, il Quirinale ci costerà oltre 354 milioni di euro. Anche al netto delle spese correnti effettive, il conto resta salato: oltre 238 milioni di euro.

Lo stanziamento statale resta invariato rispetto all’anno scorso: 224 milioni di euro (a carico del ministero dell’Economia) più 475mila euro (a carico dell’Ambiente) per la tenuta presidenziale di Castelporziano.

Fra le voci del bilancio la prima cifra che salta all’occhio sono i costi del personale, che arriveranno quest’anno a toccare quota 112 milioni di euro, in crescita rispetto al 2016. Non di poco conto nemmeno le pensioni del personale in quiescenza: parliamo di ben 94,7 milioni. Esiste anche una voce ad hoc per eventuali consulenze e collaborazioni del Presidente della Repubblica, che può contare su un fondo di ben 1,2 milioni di euro.

REGALI E GIARDINAGGIO – Solo di cerimoniale spenderemo, quest’anno, quasi un milione di euro (880mila euro nel 2016), di cui 95mila euro in doni e onorificenze. E ancora: 15mila euro per i servizi fotografici; 571mila euro tra agenzie stampa e comunicazione; 108mila euro per le spese telefoniche; l00mila per quelle postali.

Per la manutenzione degli immobili (compresi Castelporziano e Villa Rosebery a Napoli) la fornitura di beni è previsto un capitolo di spesa che supera i 12 milioni. Il materiale per giardini costerà 70mila euro, oltre a 180.000 di manutenzione. Rilevante anche la spesa per il vestiario e la biancheria del personale (180mila euro), per il materiale di cancelleria (210mila euro) e, infine, per la pulizia che, tra forniture e servizio (affidato all’esterno), costerà alle casse presidenziali 1,5 milioni di euro. Alla faccia della spending review.

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