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Tasse: Renzi vuol tagliarle a tutti. Ma non ai pensionati (ai quali il Pd ridurrà gli assegni)

Matteo Renzi, segretario del Pd: promette di tagliare le tasse a tutti, ma non ai pensionati

ROMA – Intervistato dal Tg2, Matteo Renzi, ormai già in campagna elettorale, ha promesso di tagliare le tasse a tutti, tranne una categoria: i pensionati. Ai quali, invece, potrebbe tagliare gli assegni.  Ma ecco le sue parole: «Nel mio libro (Avanti, distribuito a pezzetti ai giornali ndr) faccio una proposta: buttiamo giù il debito ma torniamo a Maastricht e a un deficit del 3%, per dare ossigeno economia. Rottamiamo il Fiscal Compact e tiriamo giù le tasse a famiglie con figli, ad artigiani e piccoli imprenditori, e a chi non ce la fa. Non sia solo l’idea del Pd ma di tutti i partiti da portare in Europa; negli altri Paesi in Europa si va insieme. Gli altri partiti accettino questa proposta, perché abbassare le tasse non serve al Pd ma al Paese».

PROPOSTE – Perfetto. A parte il fatto che ci sono alcuni artigiani e alcuni piccoli imprenditori che pagano di tasse meno dei loro dipendenti, e che sono angustiati dalla cancellazione dei voucher perché potrebbero essere costretti a fare assunzioni secondo quel che prescrivono i contratti di lavoro, l’ex premier si è guardato bene dal citare i pensionati, categoria invisa a lui e al Pd, tanto che alcuni parlamentari del suo partito hanno depositato una proposta di modifica alla legge costituzionale che potrebbe dare il via libera al taglio delle pensioni. Non quelle veramente d’oro, da 25-30 mila euro al mese, ma tutte. Proprio tutte. Nella proposta del Pd (e anche nell’altra di Scelta civica fondata da Mario Monti) non c’è distinzione di reddito: si parla della possibilità di tagliare gli assegni punto e basta.

ANZIANI – Ora la perla di Renzi: tagliamo le tasse a tutti. Non ai pensionati. Ai quali le tasse potrebbero essere addirittura aumentate attraverso quelli che chiamano contributi di solidarietà. Ma in quale Paese viviamo? In Germania e in molte altre nazioni i pensionati sono rispettati perché rappresentano chi ha lavorato e versato tasse contributi fino all’ultimo spicciolo. Qui Matteo Renzi si limita a fare qualche (piccola) concessione a chi lavora, dimenticando che sono stati e sono proprio i pensionati,  in questi anni di gravissima crisi, a sostenere figli e nipoti. Tenendo in piedi un sistema che, senza i risparmi e le pensioni degli anziani, sarebbe già crollato da tempo. O peggio: sarebbe stato… rottamato.

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Ernesto Giusti


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