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Nuovi voucher: flop delle prestazioni occasionali (-80%). Lo certifica l’Inps

ROMA – Falsa partenza per i nuovi voucher che disilludono le attese. Lo certifica l’Inps che per il 2017 stima un crollo delle prestazioni occasionali addirittura dell’80 per cento rispetto al 2016. In conseguenza dei vincoli e i limiti imposti dalla legge troppo gravosi e delle procedure per la registrazione online dei rapporti lavorativi a prestazione occasionale.

ASSOCIAZIONI – Critici i commenti delle associazioni interessate. Sono troppi i paletti e si è escogitato un percorso, tutto a ostacoli,  che spesso richiede per le imprese il supporto di un consulente. La legge, infatti,  oltre a impedire l’impiego dei nuovi strumenti alle aziende con meno di 5 dipendenti, stabilisce tetti relativi alle ore di lavoro (280 in un anno) e alla retribuzione (2.500 euro); e impone l’obbligo di comunicazione telematica dei contratti.  Infine, il datore è obbligato, prima dell’avvio del rapporto lavorativo a registrarsi sull’apposita piattaforma Inps e a comunicare tutte le informazioni relative alla prestazione lavorativa.

INPS – Fatto sta che i primi 45 giorni di vita del nuovo strumento ci consegnano in realtà un bilancio che racconta  più di mezzo flop. Sono appena 6.742 i lavoratori che hanno svolto finora prestazioni occasionali: quasi tutti (6.056) al servizio di microimprese, e solo 686 per lavori familiari. Sulla piattaforma Inps si sono registrati 16.250 utilizzatori e 10.767 lavoratori, per un totale di oltre 27 mila utenti.

Non potevamo attenderci un livello più alto di ricorso al lavoro occasionale, commenta il giuslavorista Pietro Ichino, senatore del Pd. «La legge ora esclude da questa opportunità tutte le imprese con più di 5 dipendenti stabili: in questo modo si è tagliato fuori il novanta per cento della platea di datori di lavoro che nel regime precedente potevano utilizzare i voucher». Ecco uno dei nuovi paletti, sicuramente il più ingombrante. Tanto da ridimensionare drasticamente le previsioni di accesso ai nuovi voucher elaborate dall’Inps. Secondo l’Istituto di previdenza, non si supererà il 20% di quanto realizzato nel 2016, anno che registrò un picco di 1,6 milioni di lavoratori e 134 milioni di voucher.

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